Cultura e Spettacoli
Giovedì 07 Luglio 2011
Harry Potter, i numeri
di una grande magia
Mercoledì esce in Italia l'ultimo episodio della saga del giovane mago, che s'è via via tinta di horror, prendendo le distanze dalla fiaba per l'infanzia, resa celebre dalla sua autrice, l'inglese J. K. Rowling. Guarda il video.
Centosessanta paia di occhiali indossati da Daniel Radcliffe nei panni di Harry Potter per le riprese degli otto film del maghetto più famoso. È solo uno dei tanti numeri da record della longeva e ricca saga per ragazzi che va per esaurirsi anche al cinema con l'uscita, mercoledì, de "I doni della morte - parte 2" (ieri la presentazione, con galà, a Londra). Le curiosità intorno alla lavorazione di una storia che ha fatto sognare bambini che poi sono diventati adolescenti e in seguito giovani in parallelo ai loro personaggi preferiti sono infinite.
Set che hanno richiesto mesi di lavoro per essere allestiti, migliaia di costumi, litri di shampoo, tonnellate di gomma e di plastica, tutto per accendere la fantasia di milioni di spettatori. Mesi e anni di prove e riprese dove gli attori sono cresciuti e i tecnici hanno formato una grande famiglia. Vari registi si sono succeduti al comando, da Chris Columbus dell'inizio a David Yates degli ultimi episodi, passando per Mike Newell e Alfonso Cuaron, e più sceneggiatori, anche se Steve Kloves (il più fedele al testo di J.K. Rowling) ha firmato i primi e i conclusivi. Ciascuno di loro ha un luogo e un oggetto rimasto nel cuore. La ragazza tiene particolarmente al suo giratempo, il maghetto (e come potrebbe essere diversamente?) agli occhiali, Rupert Grint / Ron al deluminatore, mentre Yates è legato al Pensatoio. Tanti gli animali, 250 senza contare gli insetti, dal più piccolo, un millepiedi, al più grande, un ippopotamo. In più un pippistrello che si appese nella barda di Hagrid (Robbie Coltrane) nel mezzo di una scena e per cacciarlo dovettero tagliare e poi sostituire la barba. I più difficili da addestrare? I gufi. I più docili naturalmente i cani. Ben 25.000 i costumi confezionati, tra i quali 600 divise scolastiche. Le sequenze più affollate hanno richiesto 400 persone, tra attori e comparse, da vestire: sono le scene di battaglia de «I doni della morte» con 400 tra Mangiamorte e Snatcher e quelle con insegnanti e studenti nella Grande sala. La cicatrice di Harry è stata apposta e tolta circa 5.800 volte, delle quali circa duemila a Radcliffe e le altre alle sue contrifigure. Sul set era sempre presente un dentista per riparare all'istante eventuali denti rotti nelle scene di lotta e garantire la «continuità» dell'azione. Nell'insieme sono stati usati 2200 litri di shampoo e altri prodotti per i capelli, una quantità sufficiente a riempire 28 vasche da bagno: 190, oltre a 55 litri di tinture varie, solo per l'ultimo episodio. Per gli otto lungometraggi sono stati utilizzati 588 set diversi. Il più grande il Ministero della magia, la più utilizzata la Grande sala, presente in tutti i film: potrebbe contenere 22 bus a due piani, l'hanno costruita trenta operai lavorando per 18 settimane. Numeri impressionanti - "I doni della morte - Parte 1" è costato circa 150 milioni di dollari - per un'operazione finora senza pari al cinema.
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