Cultura e Spettacoli / Como città
Martedì 12 Luglio 2011
Dieci storie di donne
nel Bronx di via Padova
Il 15 luglio a Como la proiezione del documentario girato a Milano da Anna Bernasconi
Il 15 luglio alle 21 il film sarà proiettato a «La drogheria» di via Vitani a Como, dalla stessa data e nello stesso luogo resterà aperta, fino settembre, la mostra fotografica di Anna Bernasconi dal titolo «Raja Hindustani - I re della repubblica indiana».
Maria è nonna di quattro nipoti, fa la badante, ogni settimana spedisce pacchi regalo in Moldavia, Rosario è ragazza madre, Lola una prostituta argentina, Tomoko un'artista pop giapponese.
Frammenti di vita, dieci ritratti intimi di donne raccontate nei loro universi interni, si intrecciano col fil rouge di via Padova, una delle zone più multietniche e discusse di Milano, "il Ghetto", "la Kasbah", "il Bronx". Via Padova è la cornice, ma potrebbe essere ovunque nel mondo, il film Via Padova. Istruzioni per l'uso è girato lontano dal rumore, negli interni, nei cortili, dove la vita scorre impegnata solo in se stessa: vite di donne immerse in luci calde, mai troppo vivide, al riparo dal giudizio e dai loro stessi stereotipi. Ho girato per più di un mese camminando lungo la via, quattro chilometri che corrono dal centro alla periferia, lasciandomi accompagnare dagli incontri casuali.
Mi sono concessa il tempo di fermarmi a conoscere «che fai con la videocamera?» «vieni, siediti, ti offro un caffè» e da questo punto si apriva per me una porta, una casa, una cucina, una storia, un nuovo mondo. Come la stanza in penombra di Lola, con i peluches disposti sul letto e l'immagine della Madonna. «Lavoro sulla strada dal mercoledì al sabato» dice con franchezza infantile - gli occhi sono grandi e commoventi, a vederli senza trucco. Al campo rom, tra un pavone e un pesco fiorito, Jenny, Dorothea e Jamaica, adolescenti forti e amare, abbandonano la maschera da dure dell'esterno, di quando vengono cacciate con paura dai negozi. Quando giro, mi rendo conto di riprendere tantissimo, assaporo i dettagli, mi abbandono in quei momenti in cui riesco a toccare la persona che ho di fronte, così lontana perché estranea, ma anche mai così vicina. Mi piace raccontare personaggi femminili. In ognuna delle donne che ho incontrato in questo lavoro, ho trovato qualcosa di me stessa.
Il film è stato realizzato subito dopo l'omicidio del ragazzo egiziano e la protesta della comunità araba che ha letteralmente acceso i riflettori sulla via. Insieme a Giulia Ciniselli, montatrice cinematografica e regista, nonché abitante di via Padova, abbiamo scremato i dialoghi sempre di più, lasciando parlare i gesti, l'emozione. Ognuna delle donne che compaiono nel film è per me speciale. Quello che rimane è quel momento, irripetibile, in cui si sono lasciate guardare con generosità nel loro intimo. (su www.youtube.com/watch?V=Ds3Uys7Jx18 quattro minuti del documentario)
Anna Bernasconi
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