Cultura e Spettacoli
Domenica 31 Luglio 2011
Quella passione fiorita
in una discarica abusiva
Pupa Frati, creatrice e curatrice del parco di Cernobbio, ci racconta come ha recuperato l'area e realizzato un autentico gioiello botanico
di Pupa Frati*
Un tempo, la valle intera era una discarica abusiva: impossibile da penetrare, era interamente ricoperta di rovi e immondizia. Qua e là, si potevano notare solo alcuni convolvoli bianchi che, crescendo, si mescolavano alle sterpaglie, alle erbacce e agli oggetti abbandonati. Si poteva trovare di tutto: batterie di automobili, materassi, medicinali, ombrelle vecchie, scarpe rotte, frigoriferi, apparecchi televisivi, sedie, tubi, vetri e tanti altri arnesi consumati dal tempo. Guardando la valle dalla strada, non si riusciva a scorgere nemmeno il torrente, interamente ricoperto, anch'esso, da un folto strato di rovi ed erbacce. Tuttavia, passando sulla strada si riusciva a udire, lieve, il suono dell'acqua: è stato proprio quello l'elemento che, per primo, ha attirato la mia attenzione. Ascoltando il rumore del torrente, cercavo di sbirciare in mezzo ai rovi, per vedere se riuscivo a scorgere qualcosa e, in quel momento, ho immaginato di trasformare quel luogo in un giardino. All'epoca, non avevo l'intenzione di trasformare l'intera discarica in un parco così grande come appare adesso, ma desideravo semplicemente creare uno spazio pulito. (*in collaborazione con Manuela Moretti)
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