Cultura e Spettacoli
Mercoledì 05 Ottobre 2011
Gli editori e Gadda
tirato per la giacchetta
La ripubblicazione di "Accoppiamenti giudiziosi" da parte di Adelphi, insieme al secondo numero de "I quaderni dell'Ingegnere", rivela la non facile relazione tra lo scrittore della "Cognizione del dolore", Einaudi e Garzanti.
Carlo Emilio Gadda è di nuovo al centro dell'attenzione editoriale. Ieri sera alle ore 18 alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, è stata presentata la nuova edizione Adelphi del volume "Accoppiamenti giudiziosi" ed il secondo numero de "I quaderni dell'Ingegnere" la nuova serie pubblicata dalla Fondazione Pietro Bembo e dalle edizioni Guanda. Quella degli "Accoppiamenti giudiziosi" non è una riproposta qualunque visto che si tratta della prima uscita di quella che sarà una revisione completa dell'opera gaddiana curata dagli studiosi Paola Italia e Giorgio Pinotti. I due curatori hanno potuto giovarsi dei manoscritti e del notevole materiale del "Fondo Liberati", di proprietà di Arnaldo Liberati il nipote di Giuseppina, la governante che Gadda lasciò sua erede. Grazie all'accordo con la casa editrice milanese, tutti i titoli dell'ingegnere usciranno da Adelphi, dopo una attenta rilettura. Per il 2012, per esempio, sono già in programma le "Meraviglie d'Italia" e "L'Adalgisa", mentre per il 2013 uscirà "Eros e Priapo", di cui il "Fondo Liberati" conserva il manoscritto autografo. Ma torniamo a questo primo volume, a questi "Accoppiamenti giudiziosi", che testimoniano perfettamente il travagliato rapporto tra Gadda ed i suoi editori, in particolare due di grande lignaggio come Livio Garzanti e Giulio Einaudi. Furono loro infatti a "spartirsi" i manoscritti gaddiani, in un complicato rapporto con l'autore, che anche con gli editori evidenziava la tribolata complicazione di un uomo inquieto. Gadda si definiva "straziato" dalla "ariostesca Discordia" dei due "cari editori", ma anche loro non ebbero vita facile con questo scrittore intrappolato nei gorghi della sua scrittura. Proprio l'uscita degli "Accoppiamenti giudiziosi" da Garzanti, nel 1963 aveva in certo senso decretato una sorta di patto di non belligeranza fra i due. Nello stesso anno usciva da Einaudi "La cognizione del dolore" e la pace sembrava fatta, ma era solo l'inizio di una contesa, a cui l'autore si sarebbe sottratto molto volentieri. Adelphi con questa sua impresa riunifica meritoriamente un'opera divisa in troppi rivoli e grazie al "Fondo Liberati" ridarà nuova e più adeguata veste agli scritti gaddiani. Il lavoro dei due curatori è straordinario come appare già dal questa prima uscita. Basti dire che la "Nota al testo", al termine del volume, occupa 123 pagine ed è di un interesse unico. I racconti contenuti in questi "Accoppiamenti" trovano così nuova vita anche se alcuni di loro sono celeberrimi e non solo per chi frequenta Gadda. Chi non li avesse ancora letti non perda questa occasione. Potrà conoscere le avventure quanto mai borghesi di "San Giorgio in casa Brocchi" o seguire i terribili accadimenti dell'"Incendio di via Keplero", un disastro unico nel suo genere, tanto che "neppur Sua Eccellenza Filippo Tommaso Marinetti avrebbe potuto simultanare quel che accadde in tre minuti, dentro la ululante topaia".
Gianfranco Colombo
© RIPRODUZIONE RISERVATA