Dal rock di Jackson
un'opera con Simpatia

La star del "progressive rock" degli anni Settanta ha messo in scena un'opera sinfonica con particolari strumenti ipersensibili al movimento, che consentono ai disabili - anche ai più gravi - di vivere in prima persona l'esperienza dell'esecuzione.

di Alessio Brunialti

Lo aveva promesso l'anno scorso e mantiene, oggi pomeriggio alle 18 nell'aula magna del Politecnico in via Castelnuovo mettendo in scena "The house that cried", un'opera per cori, orchestra di ottoni rock band e sound beam (ingresso libero). David Jackson, negli anni Settanta era una star del "progressive rock", sassofonista degli indimenticati Van Der Graaf Generator che ora ha definitivamente lasciato per dedicarsi ai suoi nuovi progetti collaborando con l'amico di lunga data Judge Smith (che appariva nella primissima formazione della leggendaria band inglese). Questi riguardano, appunto, il "sound beam" di sua invenzione: il "raggio di suono" è uno strumento che ha presentato anche nel comasco, a Sim-patia di Valmorea, per un progetto promosso dal Crams di Lecco assieme all'assessorato provinciale ai servizi sociali. Oggi saranno proprio i ragazzi assistiti dalla cooperativa a trasformarsi in musicisti grazie a questo arnese dai poteri quasi magici che Jackson aveva spiegato così a La Provincia: «Si basa sul principio degli ultrasuoni, proprio come il "radar" dei pipistrelli: intercetta il movimento e lo trasforma in suono». Così chiunque, anche chi sia, purtroppo, affetto da disabilità gravi può esprimersi creativamente suonando. Oltre all'aspetto sociale di questa opera, in tutti i sensi, meritoria, si tratta anche del ritorno di un grande musicista, che ha fatto la storia del rock, nella nostra zona. «Negli anni Settanta ho suonato qui intorno con i Van Der Graaf - aveva ricordato - a Milano ma anche vicino a Varese. Ci sono tornato di recente per questo progetto: sono un musicista da tutta la vita ma sono anche un insegnante e poter unire queste due cose per il bene altrui è una cosa bellissima». Una fuga dalla Vecchia Inghilterra? «Sono preoccupato - aveva confessato - In Gran Bretagna, per tanti anni, c'è stata molta attenzione al sociale. Adesso la crisi sta sottraendo fondi. In Italia forse la situazione non è migliore ma ho trovato tantissime organizzazioni, volontari, persone che davvero si mettono in gioco per aiutare. Io vi assicuro che guardare un disabile che recupera il suo rapporto con la gioia della musica grazie al "soundbeam" è meglio di una performance di Jimi Hendrix!». Attualmente Jackson è in forza agli Osanna, ma da artista di grandissima sensibilità quale è il "sound beam" resta il suo interesse primario come si potrà constatare oggi pomeriggio.

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