Faletti, non solo libri
"Io, Mina e la pittura"

E' in libreria "Tre atti e due tempi", il nuovo romanzo dell'ex attore, ormai scrittore di successo. Il cambio di casa editrice segna anche una svolta nella narrazione: stavolta la storia è un thriller ambientato in una città di provincia, con una curiosa storia legata al calcio. Leggi l'intera intervista su La Provincia di Como in edicola il 29 novembre. Vai al link che propone il booktrailer.

di Francesco Mannoni

Si intitola "Tre atti e due tempi" il nuovo romanzo di Giorgio Faletti che non è un thriller, e giunge in libreria con una nuova targa editoriale (Einaudi, pp. 143, € 12).
Artista poliedrico nel panorama italiano, Faletti esplose come comico in un programma televisivo culto, "Drive In", poi via via si è cimentato come attore, musicista, cantante e scrittore, raggiungendo in ogni prova risultati eccellenti. Ma è come scrittore che ha sbaragliato tutti battendo incredibili primati di vendita con i suoi romanzi. Del primo, intitolato "Io uccido", ha venduto quasi cinque milioni di copie e quasi tre milioni e mezzo del secondo, "Niente di vero tranne gli occhi".

Faletti, perché con questo romanzo ha cambiato genere?


Sicuramente questa è una storia diversa da quelle cui ho abituato i miei lettori. I primi quattro romanzi avevano l'ossatura e gli stilemi classici del thriller, e ambientazione americana, perché l'idea che sosteneva il plot non poteva che avere una collocazione di quel genere. Con gli ultimi due romanzi mi sono avvicinato a una realtà più italiana, e sono andato a parere su cose che riguardano la mia vita.

C'è anche un Faletti pittore. Ce lo vuole raccontare?


Faccio dei quadri che sono ben lontani da avere una quotazione decorosa. Però quello è un divertimento, una cosa che faccio in modo molto rilassato. Ho scoperto questo hobby da qualche anno, e ogni anno per il mio compleanno mi regalo una mostra di pittura, e quest'anno la inaugurerò a Bologna.  Chi vuole venire a vedere la mostra si renderà conto da solo del valore reale dei miei quadri.

Nel nuovo disco di Mina c'è anche una sua canzone. Quando l'ha scritta?


La mia nuova canzone intitolata "Compagno di viaggio", ha una genesi un po' triste, perché è dedicata alla memoria di una mia amica che è caduta in un incidente di lavoro. Qualche mese dopo la sua scomparsa, mi sono trovato al pianoforte e mi è venuta fuori questa cosa, e l'ho fatta sentire a Mina. L'emozione che ho sentito nello scriverla lei senz'altro l'ha colta nel testo e nelle note, e l'ha cantata in un modo magistrale. Sono una persona golosa. Potendo vorrei fare tutto perché ci sono delle cose che mi attraggono. Difficilmente mi vedrete fare il ballerino anche perché potrei fare il nonno di Roberto Bolle.

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