Cultura e Spettacoli
Venerdì 13 Gennaio 2012
"Shame", film da Oscar
Ma con divieto ai minori
Un trentenne, manager, si autodistrugge con il sesso: premiato a Venezia per l'interpretazione di Fassbendere (miglior attore), il film di McQueen arriva nelle sale italiane, nel solco di altri grandi classici dell'erotismo "impegnato". Guarda il trailer.
Un film che ha fatto parlare e farà ancora parlare. E nel frattempo ha portato fortuna al suo protagonista che potrebbe addirittura ritirare l'Oscar di migliore attore a fine febbraio. È "Shame" dell'inglese Steve McQueen con l'attore irlandese d'origine tedesca Michael Fassbender, un film forte e stilisticamente molto ricercato e curato.
Il nuovo sex symbol del grande schermo in questa pellicola si mostra come natura l'ha fatto, in un nudo integrale frontale che ha fatto scalpore. Del resto il suo personaggio, Brandon, è un erotomane. Poco più che trentenne, manager in carriera, tanto elegante e preciso in apparenza quanto disordinato nella vita privata. Le sue giornate sono scandite da masturbazioni, cocaina, sesso a pagamento o in internet. Apparentemente insaziabile, l'uomo è soggetto ad impotenza quando si trova alle prese con donne che lo coinvolgono emotivamente. La vita di Sullivam precipita in una spirale verso la perdizione quando compare a casa sua, proveniente dalla provincia con un carico di problemi familiari, la sorella (Carey Mulligan). Da notare che la giovane interpreta una "New York New York" da brividi in versione blues senza accompagnamento dentro un club privato. Per la sua interpretazione Fassbender è stato premiato con la Coppa Volpi di miglior attore alla Mostra di Venezia, è candidato ai Golden Globes che saranno assegnati domenica ed è tra i favoriti per l'Oscar.
Il titolo del film significa "vergogna", ma non c'è giudizio o intento moralistico da parte del regista. «È nato dalle molte interviste che abbiamo fatto con drogati del sesso durante la fase di ricerca - ha spiegato McQueen a Venezia - La parola "shame" ricorreva spesso nelle loro testimonianze». Il cineasta, videoartista omonimo del celebre attore, si era fatto conoscere per il vigoroso film d'esordio "Hunger". Anche là il protagonista era Fassbender, impegnato in un lavoro sul corpo notevole: nei panni di Bobby Sands in sciopero della fame stava nudo per gran parte della pellicola e aveva dovuto perdere molto peso. Tra regista e attore c'è stato, artisticamente, «un colpo di fulmine, e poi un amore a lungo termine». «Alcune scene sono state difficili da fare. Era importante che tutte le persone coinvolte si sentissero a loro agio. E poi girare cercando di non dover fare molti ciak» ha dichiarato Fassbender. «Amo il mio personaggio - ha aggiunto l'attore - È sicuramente difficile, ma in definitiva non è così lontano da molti di noi. Non è una persona cattiva, e penso che non sia del tutto disprezzabile. Penso che molte persone si possano riconoscere in lui e in quello che gli succede». Per lui un ruolo imbarazzante: quando sua madre non poté assistere alla prima del film per un malanno, l'attore tirò un sospiro di sollievo.
"Shame" in Italia è vietato ai minori di 14 anni ed è nelle sale dal 13 gennaio, con un altro film molto bello che era in concorso a Venezia, "La talpa" di Tomas Alfredson, thriller spionistico vecchio stampo (dal libro omonimo di John Le Carré) con Gary Oldman e Colin Firth.
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