Cultura e Spettacoli
Sabato 21 Gennaio 2012
Lo Schindler comasco
ora diventa un fumetto
Fingendosi un funzionario diplomatico spagnolo, Giorgio Perlasca (1910-1992) salvò, tra il 1944 e il 1945, oltre 5 mila ebrei in Ungheria, altrimenti destinati allo sterminio nei lager. Dopo libri sulla sua vita e una fiction, a Milano sono esposte le tavole del graphic novel sull'eroica vicenda che lo vide protagonista. In allegato, l'ultima intervista diventata un libro nel 2010.
Tutti lo ricordano come "lo Schindler comasco". Nel novembre 1944, a Budapest, spacciandosi come ambasciatore, si trovò a gestire il traffico di migliaia di ebrei nascosti nell'ambasciata e nelle case protette sparse per la città. Tra il 1° dicembre '44 e il 16 gennaio '45 rilasciò, lui falso ambasciatore, migliaia di finti salvacondotti che conferivano la cittadinanza spagnola agli ebrei, riuscendo a salvare decine di deportati già chiusi sui treni. Grazie al suo coraggio, scamparono alla deportazione 5.200 ebrei. Fu nominato Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana nell'ottobre '91, quindi insignito della medaglia d'oro al merito civile nel giugno '92. Fu dichiarato "Giusto tra le Nazioni" per Israele e "Stella al merito" per l'Ungheria.
Finora, la sua storia era stata narrata sui libri (su tutti, "La banalità del bene" di Enrico Deaglio, Feltrinelli) e in un film tv Rai del 2002 ("Perlasca. Un eroe italiano", interpretato da uno splendido Luca Zingaretti). Ora ne esiste anche una trasposizione a fumetti: il graphic novel "Giorgio Perlasca. Un uomo comune" (ReNoir Comics, 128 pagine in bicromia, 12,50 euro, con prefazione di Franco Perlasca) scritto da Marco Sonseri e illustrato da Ennio Bufi.
Da ieri e fino a domenica 5 febbraio, le riproduzioni dei disegni di questo volume sono esposte in quattordici pannelli allo Wow Spazio Fumetto, il museo di Milano dedicato ai comics, nella mostra "I Fumetti della Memoria: Maus e Giorgio Perlasca" dedicata all'Olocausto (infoline 02-49.52.47.44 e www.museowow.it, ingresso gratuito). Un doppio omaggio artistico e culturale al "Giorno della Memoria" di venerdì 27 gennaio prossimo confezionato dalla Fondazione Franco Fossati in collaborazione con il Consiglio di zona 4 del Comune di Milano e con il patrocinio della Comunità ebraica milanese.
Efficacissima la scelta della bicromia a sottolineare la drammaticità degli eventi narrati nel graphic novel "Un uomo comune": grazie alla splendida sceneggiatura di Marco Sonseri, i disegni di Ennio Bufi riesco a rendere con estrema efficacia sia la velocità degli eventi descritti dalla storia sia l'importanza della scelta coraggiosa di Perlasca di salvare quelle migliaia di ebrei di Budapest a qualsiasi costo. Facendo carte false, spacciandosi per ambasciatore, rischiando la morte pur di salvare delle vite dalla follia nazista.
Significativa la scelta di Bufi per la copertina: la figura dello Schindler comasco, che avanza in cappotto e cappello, si staglia davanti alle migliaia di ebrei che è riuscito a salvare: palese il riferimento grafico al celebre dipinto "Il quarto stato" di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1901). Il dominante giallo ocra, unico colore utilizzato sulle tavole del graphic novel, sottolinea la serietà del tema trattato: l'estrema difficoltà delle coraggiose scelte di Perlasca.
La mostra "I Fumetti della Memoria" accoppia l'inedita storia a fumetti di Perlasca alle tavole - 26 pannelli - di un capolavoro mondiale dei comics: "Maus: il racconto di un sopravvissuto" di Art Spiegelman, pubblicato a puntate negli Stati Uniti tra l'80 e il '91 e poi riunito in un volume, nel '92 primo graphic novel a essere insignito di uno Special Award del premio Pulitzer, in Italia pubblicato a fascicoli sulla rivista "Linus" agli inizi degli anni Ottanta prima di essere riproposto in due volumi della Milano Libri e, nel 2000, in un unico volume dell'Einaudi. In "Maus" Art Spiegelman racconta l'Olocausto presentando i personaggi come animali antropomorfi: gli ebrei sono topi, i nazisti gatti, i polacchi maiali, gli americani cani. Grazie all'impegno della Fondazione Franco Fossati, lo Wow Spazio Fumetto continua a coniugare con successo la "letteratura disegnata" con la cultura a 360 gradi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA