Cultura e Spettacoli
Lunedì 23 Gennaio 2012
Gag comiche in frontiera
Successo da 40 mila dvd
Diventa un caso la pellicola "Frontaliers" che raccoglie le battute più esilaranti recitate ai valichi comaschi, varesini e valtellinesi. Lo stile è quello, fulminante, de "I soliti idioti".
La soddisfazione maggiore? Paolo Guglielmoni, alias Loris J. Bernasconi in "Frontaliers", guardia di confine in servizio al valico di Brusata-Bizzarone e in conflitto permanente con il frontaliere Roberto Bussenghi (Flavio Sala, interprete e coautore) da Usmate Carate, non ha esitazioni: «La constatazione di piacere allo stesso modo da una parte e dall'altra della frontiera e l'affetto che la saga riceva da oltre "ramina" ci riempie di gioia perché è segno che il messaggio di incontro e non di scontro arriva forte e chiaro».
Perché le verifiche attestano che il dvd "Frontaliers 2" ai valichi ticinesi con Comasco, Varesotto e Valtellina è stato acquistato per metà da svizzeri, per metà da italiani. Il dato sensazionale, però, è il numero di copie vendute sull'arco di un mese: 40 mila. Quarantamila: un successo che va oltre ogni attesa. Così come gli spettatori di "Frontaliers al cinema": più di 16 mila con l'incontrovertibile esito che nelle sale cinematografiche ticinesi nell'intero 2011 ne hanno contati di più soltanto Checco Zalone e Harry Potter. Sarà un caso singolare di affermazione di un film "regionale" (ma il produttore non esclude affatto di trovare un canale di distribuzione nelle province italiane di frontiera), però il mediometraggio, che non è la trasposizione degli stessi sketch - una comicità rapida, non dissimile dai tempi dei "Soliti idioti" - del dvd, ma un progetto autonomo seppure perfettamente integrato in un vero fenomeno multimediale, cominciato in radio e passato attraverso la raccolta di figurine, è stato così onorevolmente programmato in piena stagione. Insomma un risultato sensazionale (i proventi vanno in beneficenza) che nemmeno il successo del primo dvd, 18 mila copie, un anno fa, lasciava presagire. Per quanto potevano già esserne spia gli ammiccamenti, scorgendo il set, di chi transitava in dogana a Bizzarone e la stessa simpatia guadagnata dalle guardie di confine («Un ritorno di immagine enorme» assicura Guglielmoni «che le ripaga della fonte di notizie pressoché inesauribile che costituiscono per noi; del resto è con loro che abbiamo firmato tutte le tappe più belle di quest'avventura»), il numero è straordinario: «Nel suo piccolo "Frontaliers" cerca di coltivare un terreno di incontro» ribadisce Guglielmoni, secondo il quale il segreto del successo di "Frontaliers" risiede «nel fatto che parliamo di qualcosa che qui tutti conoscono bene: la dogana. È una frontiera anche mentale, la nostra satira di costume cerca di gettare un ponte… culturale. Tra uno che abita a Novazzano e uno che abita a Cantù c'è l'oceano di mezzo? Sono così doversi? Noi diciamo di no».
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