Cultura e Spettacoli
Domenica 22 Gennaio 2012
Bisio e Benvenuti al Nord
«Non chiamatelo remake»
In una settimana sono stati superati i 7 milioni di euro di incassi: secondo l'attore e conduttore (è in tv alla guida di "Zelig"), questa seconda puntata sviluppa molto di più i temi a copione, specialmente quello delle differenze.
Guarda alcune immagini tratte dal trailer. Leggi l'intera intervista su "La Provincia" in edicola il 23 gennaio.
Sarà difficile eguagliare il traguardo dei 30 milioni di euro del suo precursore, ma "Benvenuti al nord" conferma che il tema delle "differenze" italiane tira. In quattro giorni di programmazione la pellicola ha già superato i sette milioni e mezzo di incasso. La storia dell'amicizia tra le famiglie di due impiegati delle poste, una lombarda (Claudio Bisio e Angela Finocchiaro) e una campana (Alessandro Siani e Valentina Lodovini), prosegue a Milano. Ne abbiamo parlato con Bisio («Dovevamo farlo questo film - premette -, dovevamo raccontare l'altra metà della storia»).
Miniero ha detto che il film è giocato sul contrasto tra la Milano dei grattacieli e quella delle latterie. Lei che ne pensa?
Si sente una malinconia verso un mondo che sta scomparendo. Miniero, che conosce bene la città e ci ha vissuto, credeva in questa lettura e noi attori l'abbiamo seguito volentieri. A me piace di più "Benvenuti al nord". Lo trovo più originale e non solo perché non è un remake. In questo ci sono temi più sviluppati. Soprattutto c'è il lavoro, c'è una Milano accogliente ma anche difficile. Il Mattia dell'inizio è bucolico e in un certo senso arcaico, perché nel film c'è la differenza tra nord e sud ma anche quella tra provincia e città. Non è certo un film politico, ma se arriva anche solo in parte questo stato d'animo siamo contenti.
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