Cultura e Spettacoli
Martedì 24 Gennaio 2012
Una magica Svizzera
terra dell'occultismo
Nel centenario della nascita della Società di antroposofia a Basilea, da parte di Steiner, viaggio inedito in una nazione ricca di suggestioni misteriose. Da Paracelso a Elèmire Zolla, passando per il Monte Verità, ecco un itinerario da scoprire. Scarica l'allegato con link, bibliografia e mostre sul tema.
Parlando di Svizzera e occultismo - a cent'anni dalla nascita della Società antroposofica di Rudolf Steiner - molti penseranno al Monte Verità, vicino a Locarno: considerato ancora tutt'oggi un luogo di rigenerazione energetica, il monte, dalla sorprendente vegetazione mediterranea, è stato teatro di uno degli esperimenti utopici più sorprendenti dell'epoca moderna, antesignano rispetto al movimento degli hippies, negli anni Settanta, e a quello della new age degli anni Novanta.
Ma a ben vedere, le esperienze legate al mondo dell'esoterismo, in Svizzera, affondano le radici ben prima.
Se percorriamo a ritroso la linea del tempo, ci imbattiamo in un gigante dell'esoterismo, l'anello che collegò per primo il mondo magico a quello scientifico: Filippo Teofrasto Bombasto von Hohenheim (1492-1541), che amava farsi chiamare Paracelso. Già il nome suggerisce la consapevolezza di una certa superiorità, un'autostima salda e un piglio da profeta. Paracelso girò mezz'Europa e passò un periodo anche a Ferrara, all'Università, dove sicuramente entrò in contatto con la cultura fiorentina dell'epoca e con la sapienza esoterica di Marsilio Ficino. Sua peculiarità fu quella di trasferire quei contenuti nell'ambito della medicina; nacque così la spagiria, la medicina esoterica dell'Occidente, che tratta le piante secondo un procedimento alchemico e ricercandone la traccia astrologica, la quintessenza legata a un preciso Arcano, rappresentato da un astro. La spagiria, che tutt'oggi si usa anche se non gode della fama di altre terapie, ricorda e anticipa per certi versi l'omeopatia, i cui principi teorici furono formulati dal tedesco Samuel Hanhemann alla fine del diciottesimo secolo.
Ma continuiamo a sondare i percorsi di questa fiaba esoterica: dopo questo grande medico del 1500, ci ritroviamo catapultati fra fine Ottocento e inizio Novecento. Ritorniamo quindi al Monte Verità, fondato da un personaggio ticinese veramente intrigante per apertura di vedute e interessi eclettici, lo scrittore e teosofo Alfredo Pioda. Sotto l'influenza dei movimenti libertari che scossero la storia europea dell'Ottocento, fu tra i primi a pensare alla fondazione di un centro intellettuale internazionale ad Ascona, in modo da offrire uno spazio che agisse da polo di attrazione per le numerose e diverse personalità che approdavano sulle rive del lago Maggiore - anarchici, politici, medici, poeti, pittori, sognatori. Erano gli anni di Cattaneo e Mazzini; anni di grandi rivolgimenti politici, di pensiero, di utopia. E utopica fu l'esperienza del Monte Verità, dove vennero a incrociarsi personaggi che miravano a una rigenerazione della società in senso comunista o addirittura anarchici, artisti che volevano vivere un'esperienza comunitaria, danzatori, teatranti, accomunati dalla voglia di vivere insieme isolandosi dalla società, per ritrovare il senso dell'esistenza a contatto con la natura tramite la coltivazione delle piante, l'alimentazione vegetariana e il nudismo.
Il fatto che questa esperienza fu fondamentale per la cultura europea tout court è sancito sul sito della società teosofica italiana, dove si legge che «il primo Centro Studi Teosofici fu promosso nel 1891 a Milano dalla signora J. Murphy in collaborazione con uno scrittore di Locarno, il dottor Alfredo Pioda». Perché questa esperienza di grande impatto e di libertà inaudita ebbe luogo a Locarno, in Svizzera? Le ragioni vanno probabilmente cercate nella storia di questo Paese, che da sempre ha cercato una pacifica convivenza in mezzo a un Europa turbolenta e sanguinaria, trovando quindi (in anticipo rispetto ad altre realtà politiche e culturali) valori importanti come quello della tolleranza.
Non a caso troviamo tutto e il contrario di tutto. Nel 1912 Rudolf Steiner fondò a Basilea la Società antroposofica, che, seguendo un moto contrario rispetto a quello che animava il Monte Verità, nato nel solco della teosofia, da questa mirava ad affrancarsi. Rudolf Steiner, talento precocissimo nell'arte esoterica di rinvenire simboli e significati, ottimo conoscitore di Goethe, dopo essere stato a lungo presidente della Società Teosofica tedesca e austriaca, venne allontanato dalla stessa per non aver voluto riconoscere nel ragazzo indù Krishnamurti la reincarnazione del Cristo. Per questo si trasferì in Svizzera e diede avvio a un nuovo movimento, che, oltre ad essere speculativo, voleva anche agire praticamente sul vissuto dell'uomo, a livello pedagogico, alimentare, architettonico e oltre.
Ancora oggi a Dornach, vicino Basilea, si può ammirare lo splendido Gotheanum, un edificio particolarissimo, dove le forme, pur abbracciando l'uomo, non dimenticano di ricordargli l'appartenenza al cielo, oltre che alla terra.Una chicca, solo per testimoniare che sì, esiste una marca esoterica in Svizzera: risale al 1921 uno dei più importanti libri di studio sui tarocchi, realizzato da Oswald Wirth, di Brienz (vicino Berna), occultista legato al francese Stanislas de Guaita e abile pranoterapeuta. Tutto e il contrario di tutto, dicevamo. Già. Negli anni Settanta Elémire Zolla fonda a Lugano, nella splendida cornice di Villa Heleneum, l'Istituto di Alti Studi Ticinesi, che ebbe durata breve (tre anni, in totale, dal 1970 al 1973) ma che si risolse in un tentativo di sfuggire alle secche del materialismo imperante in Italia, dove dominava una cultura di sinistra che Zolla giudicava piatta e priva di spirito; per tre anni la Villa vide la presenza di eminenti studiosi provenienti da tutta Europa che indagavano campi diversi, come l'archeologia, la storia dell'arte, la musica sacra, l'egittologia, la simbologia e l'orientalistica.
(* Italianista e giornalista ticinese)
© RIPRODUZIONE RISERVATA