Cultura e Spettacoli
Giovedì 26 Gennaio 2012
Travolgente Stravinskij
con il nuovo direttore
Debutto frizzante per il cartellone sinfonico del Teatro Sociale di Como, con Josè Luis Gomes-Rios nel ruolo di direttore stabile dell'Orchestra 1813. Guarda la fotogallery e ascolta il video di Carlo Pozzoni.
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Non potevano essere più azzeccate le scelte del Teatro Sociale per inaugurare la stagione sinfonica: un programma scintillante, fatto per catturare il numeroso, etereogeneo pubblico e un direttore d'orchestra esuberante che si è guadagnato la fiducia di esecutori e ascoltatori. Sicchè la serata di mercoledì si è dimostrata un vero successo, sottolineato da applausi e, alla fine, addirittura da ovazioni nei confronti anche di una entusiasta Orchestra 1813 che ha dovuto concedere un bis in linea con il resto del programma: una "Rapsodia ungherese" di Brahms che ha rinnovato i consensi dei presenti. Pieni di luce i due primi brani, "Espana", Rapsodia per orchestra di Chabrier e "Capriccio spagnolo" op.34 di Rimskij- Korsakov. In comune hanno chiari riferimenti al folklore spagnolo e la sapiente orchestrazione che, con l'eleganza di fattura, la varietà dei ritmi e delle sue melodie, non ha mai mancato di impressionare animi sensibili. Entrambi gli autori, nelle loro evocazioni avvincenti della musica popolare iberica (che a fine ottocento ha visto adesioni da parte di altri grandi musicisti) trovano accenti a volte rutilanti, ma sempre brillanti per soluzioni strumentali sfaccettate. La compilazione del programma prevedeva "Meditation" per violino e orchestra di Massenet, unico brano superstite dall'opera "Thais", oggi dimenticata. Sara Sternieri, "spalla" della "1813", solista adeguata. Tutta la seconda parte è stata dedicata alla Suite da "L'uccello di fuoco" riorchestrata da Stravinskij nel 1919 dall' omonimo balletto commissionato da Sergej Diaghilev per i "Balletti russi" a Parigi. Il lavoro risente ancora, sia nel colorismo divaricato della orchestrazione, sia nel tipico orientalismo di certe inflessioni melodiche, del primo periodo compositivo (il più famoso) di Stravinskij. Musicalmente vivace e assai generosa la capacità del direttore stabile Josè Luis Gomez-Rios di accattivarsi, coinvolgendola, l'intensa partecipazione di un'ottima giovanissima compagine orchestrale, e nello stesso tempo guadagnarsi il favore del pubblico, confermando così la sua grande carica di competente ricca e duttile positività comunicativa.
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