Cultura e Spettacoli
Domenica 05 Febbraio 2012
Il jazz di Cafiso surriscalda
la notte comasca sottozero
Platea affollata e buona presenza nei palchi per il sassofonista siciliano di 22 anni, da quasi dieci star mondiale. Ecco le prime impressioni del critico Alessio Brunialti.
Nonostante la temperatura sottozero, platea piena, così come numerosi palchi per il talentuoso jazzista Francesco Cafiso, ieri sera al Teatro Sociale con il suo quartetto. Il giovane sassofonista siciliano, accompagnato dal pianista Paolo Birro, da Marco Micheli al contrabbasso e da Francesco Sotgiu alla batteria ha aperto, con questo antipasto d'alta qualità, l'edizione 2012 di "Chiasso jazz" che, ancora una volta, si è svolta da questa parte del confine. Nonostante l'età sia, ancora, verdissima - appena 22 anni! - non è più il caso di indicare in Cafiso un enfant prodige del jazz nostrano. In una carriera fulminante che lo ha visto iniziare a esibirsi a nove anni, partire in tour con Wynton Marsalis a quattordici, collezionare numerosissimi premi raccogliendo, al contempo, i consensi della critica internazionale, questo altosassofonosta è stato nominato «ambasciatore della musica jazz italiana nel mondo» da Umbria Jazz e, in pratica, non ha più nulla da dimostrare, se non la sua arte in crescita. L'ultimo lavoro pubblicato si intitola "Moody'n", il primo con lo storico marchio Verve, registrato, però, con una formazione completamente differente. Questo quartetto si concentra principalmente sugli standard che Cafiso mostra di sapere affrontare senza complessi di inferiorità rispetto agli innumerevoli predecessori, concentrandosi sull'incisività degli assoli senza voler strafare. È la prova della maturità definitivamente raggiunta che fa di Francesco uno dei musicisti più interessanti da seguire oggi, in attesa di un radioso futuro. (Foto di Carlo Pozzoni)
© RIPRODUZIONE RISERVATA