Cultura e Spettacoli
Martedì 07 Febbraio 2012
Arte, addio a Tapies
maestro dell'informale
La sua ultima mostra si è tenuta al museo di Catanzaro nel 2010. L'artista spagnolo schivo e scontroso, è morto lunedì a Barcellona.
Coltissimo, un carattere a detta di tutti molto difficile, Tapies stava male già da tempo, non ci vedeva quasi più e da tanto non concedeva più interviste. Ha lavorato fino a quando ha potuto, però, con l'animo combattivo che lo ha sempre accompagnato e che ha sempre connotato la sua opera. In Italia l'ultima mostra personale, bellissima, è del 2010, allestita al Marca di Catanzaro con tanti dei suoi lavori più recenti.
Laureato in legge, aveva avuto inizi fuori dalle Accademie, fulminato dagli incontri con i grandi della sua epoca, da Klee a Mirò e Picasso, che conobbe a Parigi negli anni Cinquanta. Nel 1948 fonda insieme ad altri artisti il gruppo Dau al Set (la settima faccia del dado). E a partire da quegli anni la sua ricerca nella materia dell'arte non si è mai fermata, con un taglio informale che negli anni ha fatto avvicinare i suoi lavori a quelli di Burri e Dubuffet. Lui però non amava le etichette. «Sono stato catalogato nell'informalismo - scriveva nel 1973 ribadendo la transitorietà degli aspetti esteriori del suo fare rispetto alla ragione fondativa ed incoercibile che ha guidato le sue scelte - ed è un'etichetta della quale non posso sbarazzarmi. E ciò, mio malgrado, perchè non ho mai firmato alcun manifesto in favore di qualsiasi movimento. Ma sono scritto nella storia come un informale».
La sua prima personale alla Galleria Layetanas di Barcellona è del 1950. Da subito si fa notare nel panorama internazionale, con la sua pittura densa di materia nella quale, con un impegno civile e una combattività che non verranno mai meno, trascrive i momenti oscuri del Novecento, il dramma della guerra civile spagnola, il dolore del popolo oppresso dal regime franchista, richiamato nelle sue riconoscibili croci, le T o le M che evocano la guerra e la morte. La sua ricerca lo porta a sperimentare via via nuove tecniche, dalla pittura tradizionale all'incisione al graffito, dalla scultura all'assemblage alla commistione di materiali e di oggetti di uso comune. Dalla sabbia ai legni dalle corde alle scatole, le lavagne, il bronzo fino al cemento, materiali grezzi diventano elementi di un'opera che condensa il suo messaggio in simboli e contrasti. Le sue opere arrivano a Venezia, ma anche al Museo d'Arte di Bilbao, al Kestner Gesellschaft di Hannover, al Guggenheim di New York, al Kunsthaus di Zurigo. Nel 1973 Parigi gli rende omaggio con una retrospettiva al Musee d'art Moderne e nel 1981 riceve la medaglia d'oro per le belle arti dal re Juan Carlos di Spagna e la laurea honoris causa del Royal College of art di Londra.
Nella sua città natale la Fundacio Antoni Tapies apre nel 1990, oggi è un grande museo monografico.
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