Cultura e Spettacoli
Domenica 12 Febbraio 2012
E' morta Whitney Houston
Popstar tra fama e infelicità
Aveva 48 anni. E' stata trovata annegata nella camera del lussuoso Hotel Hilton di Beverly Hills. Il decesso dipende forse da un malore: in serata la star aveva assunto un ansiolitico e bevuto super alcolici. La sua carriera fu all'apice negli anni '80-'90. A renderla popolare contribuì il cinema, in particolare il film "The Bodyguard" con Kevin Costner, nel 1990. L'omaggio all'artista, oggi e domani su Sky con i suoi film. Ecco il suo ultimo video e il trailer del suo film più celebre.
Tragica fine di una popstar. Whitney Houston è morta nella notte tra sabato e domenica a Beverly Hills, nella sua stanza dell'Hotel Hilton. Aveva 48 anni. Si trovava qui per partecipare alla consegna dei Grammy, gli Oscar della musica. Secondo il sito "Tmz" si sarebbe trattato di annegamento nella sua vasca da bagno: l'attrice si sarebbe addormentata, forse per le conseguenze di un farmaco che assumeva da tempo, lo Xanax, un ansiolitico. La notte prima di morire, secondo diverse testimonianze, Whitney aveva bevuto moltissimo sino a tardi. E il farmaco in questione, mescolato a grosse quantità di alcol, provoca un fortissimo stato di incoscienza.
Di certo non sarà un album ma un film, a regalare l'ultima performance di Whitney Houston. Uscirà infatti ad agosto negli Usa il musical "Sparkle" di Salim Akil, remake dell'omonimo film del 1976, ispirato alla storia delle Supremes (il gruppo che ha lanciato Diana Ross), su tre talentuose sorelle cresciute ad Harlem che insieme raggiungono il successo nel mondo della musica, tra fine anni '50 e gli anni '60. Arrivate al top però l'impatto con la fama, i dissidi e la droga minano le loro vite e carriere.
Per la Houston (che del film è stata anche coproduttrice), questo era il ritorno sul grande schermo a 16 anni dalla sua ultima pellicola, Uno sguardo del cielo con Denzel Washington.
In Sparkle, che ha nel cast anche, fra gli altri, Derek Luke, Cee Lo Green e Carmen Ejogo, il suo ruolo era quello di Emma, la rigida madre delle tre sorelle cantanti. Il nome di Diana Ross è in qualche modo legato anche al debutto, diventato cult, di Whitney al cinema. Era infatti stato scritto negli anni '70 per l'ex Supreme "The bodyguard", che la Ross avrebbe dovuto interpretare con Steve Mc Queen. Il progetto però allora non era andato avanti. È rinato quando Kevin Costner ha deciso, a inizio anni '90, di produrlo e interpretarlo con Mick Jackson come regista, e offrendo la parte della protagonista, una star della musica perseguitata da uno stalker assassino, a Whitney Houston. La cantante, allora al picco del successo, ci ha pensato a lungo prima di accettare. "Guardia del corpo" uscito, nel 1992, si è rivelato un clamoroso successo (il maggiore della sua carriera d'attrice), con oltre 410 milioni di dollari incassati in tutto il mondo e 45 milioni di copie vendute della colonna sonora, che comprende fra i brani interpretati dalla Houston, la famosissima I will always love you, cover pop della canzone di Dolly Parton.
La Houston è tornata al cinema nel 1995 in un film tutto al femminile e con un cast quasi totalmente afroamericano, l'agrodolce "Donne" (Waiting to exhale), primo lungometraggio da regista di Forest Whitaker, con Angela Bassett e Loretta Devine, tratto dal bestseller di Terry McMillan. Nel 1996 è Denzel Washington a volere la Houston come coprotagonista in Uno sguardo dal cielo, di Penny Marshall, remake della commedia "La moglie del vescovo" con Cary Grant e Loretta Young. Per la parte della moglie di un pastore protestante che si prende una "cotta" per l'angelo (Washington), venuto ad aiutare il marito, la Houston vince l'Image Award (il premio riservato ad attori e performer afroamericani) come miglior attrice e il film riceve l'Oscar per la migliore colonna sonora, firmata da Hans Zimmer.
La cantante ha il suo ultimo ruolo di rilievo in tv, come "Fata turchina" nel remake di "Cenerentola" (1997) realizzato per il piccolo schermo. Da allora fino a "Sparkle", a parte qualche cameo (tra cui uno nei panni di se stessa nella serie Boston Public), per il cinema e la tv si era limitata a produrre progetti, tra cui "Pretty Princess" di Garry Marshall.
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