Cultura e Spettacoli
Domenica 04 Marzo 2012
Soderbergh e il thriller
Quasi una resa dei conti
In "Knockout" il regista sperimenta la narrazione di un genere in cui non convince appieno. Guarda il trailer.
Il titolo -"Knockout" - con cui è distribuito in Italia il film di Steven Soderbergh non deve essere parso esplicito a sufficienza: vi si è accodato un "Resa dei conti" che in effetti riassume l'obiettivo del thriller. Una giovane donna, emissario di punta di una società che agisce anche per conto del Governo Usa, implicata in doppi e tripli giochi che il film svolge sovrapponendo piani temporali diversi sbriga il caso che ha finito con il riguardarla nel modo più diretto.
Significa che con escursioni tra Barcellona e Dublino le tocca menare le mani dispiegando la competenza che appartiene a Gina Carano, vera campionessa di arti marziali miste di cui offre spettacolo che nella filmografia di Soderbergh aggiunge un tassello al rivisitazione dei generi, nel caso più di uno, di un regista particolarmente versatile. Se la sofisticata tensione dell'intreccio di "Knockout" riesce a reggersi su un intreccio pretestuoso dietro il sembiante complicato è merito dell'interprete protagonista: sia che lotti sia che insegua, o sia inseguita, in un'avventura la cui violenza, del tutto controllata, esplode repentinamente, è dominatrice assoluta in una congrega, complici e avversari, di tutti maschi. Gina Carano non recita: asseconda una vocazione all'esercizio violento e nello stesso tempo levigato - ne è l'incarnazione - di una forza della natura, secondo la valutazione di Soderbergh medesimo che infatti le spiega attorno avversari del calibro di Michael Fassbender e Ewan McGregor (ma ci sono anche Michael Douglas e Antonio Banderas) per i quali non c'è scampo alla furia della protagonista.
Un paio di rincorse - per strada a Barcellona, sui tetti a Dublino - assolvono con convenzionale energia i ritmi del thriller d'azione, ma è nel corpo a corpo, dove le gambe di Gina Carano appaiono micidiali perfino più che ben tornite, che "Knockout" risolve gli obblighi dello spettacolo risolvendo casi che poco hanno da aggiungere alle trame del genere.
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