
Cultura e Spettacoli
Mercoledì 28 Marzo 2012
Il tenore Berti insegna
ai Pavarotti di domani
Prestigioso lo staff delle masteclass per i giovani che si sono imposti al Concorso lirico 2012 dell'Aslico, le cui finali si sono svolte a gennaio al Sociale. Tra gli altri artisti c'è anche Daniela Barcellona.
Grandi voci per le masterclass dei vincitori e degli idonei laureati dal 63° Concorso per giovani cantanti lirici d'Europa tenuto da Aslico al Teatro Sociale. Il tenore comasco di fama mondiale Marco Berti era ieri in città, di ritorno da una applaudita serie di repliche dell'Aida a Chicago per presentare i corsi che sarà lui stesso a inaugurare proprio oggi.
Non ci saranno solo celebri cantanti come Daniela Barcellona, Gregory Kunde e Alfonso Antoniozzi, ma anche lezioni di drammaturgia, arte scenica e analisi della partitura, tutti affidate a nomi di primo piano nei rispettivi ambiti, confermando l'importanza raggiunta da questo concorso, come hanno ricordato Giovanna Lomazzi e Giovanni Vegeto, rispettivamente responsabile casting e amministratore della storica Associazione lirico concertistica. A illustrare i corsi erano presenti anche Barbara Minghetti, presidente del Teatro Sociale e di Aslico, il maestro preparatore Federica Falasconi e la segretaria artistica Lisa Navach. I melodrammi allo studio sono "I Capuleti e i Montecchi" di Vincenzo Bellini e "Lucia di Lammermoor" di Gaetano Donizetti. Le masterclass termineranno in luglio e in questo periodo i giovani protagonisti del concorso avranno modo anche di proporre al pubblico le proprie doti: il 12 maggio in Sala bianca, negli European opera days, verrà proposto "Passion" che partecipa all'iniziativa di Opera Europa di proporre in tutti i teatri, negli stessi giorni, spettacoli con un tema comune. A fine corsi si terrà un altro grande concerto nel parco di Villa Guardia dove Marco Berti sarà il padrino della serata. «Ognuno di noi porterà la propria esperienza - ha raccontato il celebre tenore - Non insegnamo nulla, ognuno arriva con il proprio bagaglio di conoscenze. L'incontro con un professionista che, come me, calca le scene quasi tutti i giorni permetta un confronto su questo lavoro da un punto di vista anche molto tecnico. Sono felice di tornare al Sociale: ricordo una "Madama Butterfly" che vidi qui da bambino con mia madre, un "Elisir d'amore", opere che fecero forse nascere in me il desiderio di intraprendere questa carriera e sono lieto di potere trasmettere qualche cosa ai giovani».
© RIPRODUZIONE RISERVATA