I misteri della Uno Bianca
Ombre sulla Repubblica

Fa discutere il libro del giudice Antonio Spinosa, tra i primi ad indagare sugli omicidi compiuti dai fratelli Savi tra il 1987 e il 1994: non furono solo episodi criminali, ma azioni mosse da soggetti occulti, come provano numerosi depistaggi. Scarica l'introduzione di Marco Travaglio, per gentile concessione della casa editrice Chiarelettere. Tutti i diritti sono riservati.

di Manuela Moretti

È una storia ancora tutta da raccontare quella che ritroviamo nel libro "L'Italia della Uno Bianca" (Chiarelettere, 443 pag., 18 euro) di Giovanni Spinosa, presidente del Tribunale di Teramo ed all'epoca incaricato delle indagini. Il libro contiene il tentativo di ricostruire gli eventi che si susseguirono tra il 1987 e il 1994, sette anni di omicidi perpetrati dai fratelli Savi.

Spinosa, perché ha sentito l'urgenza, la necessità di ricostruire i fatti di questi anni?

Questa vicenda l'ho seguita per tanti anni e ho sempre raggiunto una convinzione del tutto diversa da quella che è stata portata avanti nei processi. Premetto che rispetto tutta la posizione e in particolare le sentenze, che vanno considerate come valore assoluto. Tuttavia esistono dei fatti che conducono a conclusioni diverse: io ho cercato di metterli assieme, uno dopo l'altro. Ho sentito l'esigenza di scrivere il libro perché ritengo che la banda della Uno Bianca sia una delle grandi stragi dimenticate della nostra storia. È stata accreditata ai fratelli Savi quasi fossero dei bontemponi assassini, mentre in realtà sono probabilmente l'ultimo anello di una catena ben più importante.

(Estratto dell'intervista pubblicata nell'edizione del 30 marzo, su La Provincia di Como)

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