Cultura e Spettacoli
Domenica 29 Aprile 2012
Zac Efron fa il reduce
Ma non convince le fan
Il popolare attore amato dalle teen agers è protagonista di "Ho cercato il tuo nome" del regista Hicks ("Shine"). Guarda il trailer.
In "Le parole che non ti ho detto" (1998) a fare da tramite era un messaggio in bottiglia, in "Ho cercato il tuo nome" è un ritratto fotografico.
<+tondo>Lo schema del rinvenimento fortunoso si replica con soltanto un capovolgimento di generi: nel film che avrebbe dovuto rilanciare Kevin Koster, interprete e produttore, è una donna che si mette in cerca, qui è un uomo, un reduce del fronte afgano che attraversa l'America per dare corpo all'immagine che in guerra ritiene sia stato il suo salvacondotto. Ombroso, amico più degli animali che degli uomini, il personaggio è elementare come tutti quelli dei fortunati romanzi di N. C. Sparks trasposti sul grande schermo e Zac Efron non fatica a soddisfarne i requisiti. La storia d'amore che ha da venire comprende quel che occorre di melodramma e giustapposti sentimenti, oltre a un certo numero di cani che, giustificati dalla trama - la giovane donna della foto li cura amorevolmente - in caso di bisogno possono soccorrere lo spettacolo. Lei è Taylor Shilling, radiosa di complemento nella commedia sentimentale diretta con mestiere da un regista degli antipodi, Scott Hicks, che prometteva ben altro ai tempi di "Shine", per quanto non possa competere con la barca che deve essere l'approdo dei soggetti ispirati ai libri di Sparks: ripresa dall'alto l'imbarcazione inquadra un film girato con il mestiere che serve a un fotoromanzo in confezione extra, ma giocoforza standard.
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