Cultura e Spettacoli
Domenica 20 Maggio 2012
Nel reality di Garrone
la vita diventa incubo
L'Italia è a Cannes con un solo film in gara, ma finora è quello che fa maggiormente discutere. Ne parliamo con il regista, che La Provincia ha incontrato sulla Croisette. Guarda il trailer della pellicola, interpretata da un detenuto condannato all'ergastolo.
«Ciascuno in un film vede quel che vuole - premette il cineasta, reso celebre da "Gomorra", ispirato al romanzo di Roberto Saviano e vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes nel 2008 - Qualcuno l'ha criticato perché non è abbastanza di denuncia, ma il mio intento non era denunciare direttamente un certo tipo di televisione.
Garrone, quali erano le sue intenzioni quando ha iniziato a girare?
Volevo fare un piccolo film per uscire dall'impasse e dall'ansia da prestazione seguita al successo di “Gomorra” - continua il cineasta, 44 anni -. Volevo lavorare con leggerezza e ritrovare il piacere di fare cinema. Ero partito con una commedia, facendolo mi sono accorto della componente drammatica. Ogni spiegazione lo banalizzerebbe, priverebbe gli spettatori della libertà di trovarci ciò che sente, non ho spiegazioni univoche.
Come avete fatto per la casa del Grande Fratello?
La Endemol ci ha autorizzato a utilizzare i loghi. Abbiamo riarredato la casa perché dopo ogni edizione viene smontata. E per i partecipanti abbiamo fatto un casting secondo le tipologie dei concorrenti soliti.
(Estratto dell'ampia intervista al regista di "Reality", su La Provincia in edicola il 20 maggio)
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