Cultura e Spettacoli
Lunedì 21 Maggio 2012
Camus riletto da Amelio
Un film da non perdere
Pochi film italiani d'autore spiccano, per profondità, come quello ispirato al romanzo inedito "Il primo uomo". Guarda il trailer.
C'è Marcel Camus, già laureato del Nobel, sotto il nome di Jacques Cormery, scrittore famoso che torna nell'Algeria natia scossa dai fermenti anticolonialistici della seconda metà degli anni cinquanta.
Ma nel film di Gianni Amelio c'è anche un'identificazione del regista nelle pagine dell'incompiuta opera autobiografica di Camus cui dà corpo suscitando il tempo di un'infanzia rasente la miseria di Cormery bambino, cresciuto tra la madre amorevole e la nonna inflessibile, al fianco di uno zio candidamente ottuso (con lui, poi, ci sarà un incontro di ben temperata tenerezza). In quell'aspra temperie politica, il ritorno in Algeria del protagonista diventa la ricerca del padre che, caduto in guerra, l'aveva lasciato orfano; però con un genitore putativo nel maestro di scuola che ne coglie e ravviva l'intelligenza mentre il film conduce i suoi personaggi lungo le strade di lucida memoria che i soldati francesi non possono presidiare. L'evocazione è asciutta, il passaggio tra stagioni diverse della vita avviene con la naturalezza della sensibilità del bambino che Cormery-Camus fu, e con la chiarezza dello scrittore che spiega le considerazioni sull'indipendentismo arabo e il colonialismo francese. La regia di Gianni Amelio se ne fa interprete con perfetto controllo dei personaggi, l'intensità filtrata da luce a atmosfere diventa condivisione profonda e per questo misurata, calibrata, perfino algida è la rappresentazione del "Primo uomo" il cui sguardo è affidato ad un bambino, l'esordiente Nino Jouglet, che il regista guida con riconosciuto, ribadito magistero della recitazione dei giovanissimi.
Ma anche la prestazione di Jacques Gamblin, il protagonista da adulto, è ammirevole sia nella funzione di tramite con il passato sia nella parte che gli compete nel frangente politico coevo, comprendendo le ragioni della rivoluzione, rifiutando quelle del terrorismo. Se al controverso Camus si sovrappone Cormery, è Gianni Amelio a siglarne il ruolo. <+firma_coda>B. Mar.
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