
Cultura e Spettacoli
Giovedì 31 Maggio 2012
Test di gravidanza egizio
Funziona dopo 4 mila anni
"Maternità consapevole nell'Antico Egitto: un test di gravidanza di 4000 anni fa": è il tema della conferenza che l'egittologa Annamaria Ravagnan terrà il 31 maggio alle 17.30, al Museo Archeologico di Como (ingresso libero).
L'incontro, appuntamento della "Settimana Egizia", intende indagare alcuni aspetti della vita quotidiana femminile fino ad ora poco conosciuti: «Dal momento che, fino a pochi decenni fa, gli archeologi erano prevalentemente uomini - spiega Ravagnan - le tematiche inerenti la vita della donna sono spesso state tralasciate. Solo verso gli anni Quaranta Bardinet, un medico egittologo, ha iniziato ad indagare le modalità con le quali gli antichi egizi erano soliti predire la gravidanza». È così che scopriamo che 4000 anni fa utilizzavano un metodo che non si discosta troppo dal nostro moderno test di gravidanza, che si basa tutt'ora sugli ormoni contenuti nelle urine della donna: «Nei papiri dell'Antico Egitto - racconta Ravagnan - troviamo indicazioni precise a riguardo: "Per sapere se una donna è in stato interessante, mettere la sua urina in due boli di sabbia e datteri. In un bolo, avrete seminato del frumento, nell'altro orzo. Se spunterà prima il frumento, vorrà dire che nascerà una femmina, se invece spunterà dell'orzo significa che nascerà un maschio"». L'egittologa e il marito, un medico, hanno tentato di ripetere l'esperimento. L'Istituto di Cerealicoltura di Bergamo ha fornito i semi originali e la possibilità di metterli in un forno, per ricreare la temperatura dell'Antico Egitto.
«La prova è stata fatta in doppio cieco - aggiunge la studiosa - quindi chi faceva l'esperimento non sapeva se le urine utilizzate appartenevano a donne gravide o meno - e il test ha funzionato, anche se è nata una bambina nonostante fosse spuntato l'orzo». Il tema della maternità consapevole nell'Antico Egitto, che verrà approfondito durante la conferenza, si basa anche su un altro fatto: «Gli egizi - spiega la dottoressa Ravagnan - non solo eseguivano test di maternità, ma facevano uso anche di contraccettivi, e avevano già messo a punto dei metodi anticoncezionali come il diaframma, che da noi si utilizza solo da qualche decennio. Forse - prosegue Ravagnan - veniva utilizzato anche il profilattico: nella tomba di Tutankhamon sono state ritrovate capsule simili». Un'altra curiosità riguarda la presenza di donne medico nella società egiziana: «Nell'Antico Egitto - conclude - è attestata la presenza non di una ma addirittura di una corte di donne medico».
Durante la conferenza, per rendere omaggio alla figura della donna nell'antichità, verrà aperta la vetrina della mummia della sacerdotessa Isiuret conservata ai Musei Civici.
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