Luigi Mascherpa, l'eroe
dimenticato da Como

Non volle aderire alla Repubblica di Salò, il controammiraglio comasco: per questo motivo venne giustiziato a fine maggio del 1944. Mentre nelle isole greche in cui egli operò è ancor vivo il suo ricordo, sul Lario resta solo una lapide. Guarda le immagini a corredo dell'articolo.

di Maurizio Casarola

È la mattina del 24 maggio 1944 quando due carcerati della prigione San Francesco di Parma sono scortati di fronte ad un plotone d'esecuzione composto da uomini della Repubblica Sociale. I due condannati non sono partigiani, ma ammiragli della Marina, che con i loro soldati si sono opposti al regime nazifascista dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.
Uno risponde al nome di Inigo Campioni ed è stato il comandante di Rodi, mentre il contrammiraglio Luigi Mascherpa ha guidato la piccola, ma importante a livello strategico isola di Leros.
Scontano la colpa d'aver fatto puntare l'artiglieria ed aver istruito gli uomini a combattere schierati con gli inglesi, contro gli ex alleati tedeschi. Quella infausta mattina, i due alti graduati italiani giungono al loro ultimo luogo terreno non senza aver subito molteplici ingiustizie. Scortati dalle isole del Mare Egeo nel nord della Germania in campo di concentramento, vengono reclamati ai tedeschi dagli uomini della neonata Repubblica di Salò e portati a Verona nelle Carceri degli Scalzi. Dopo l'ennesimo trasferimento a Parma, sono processati da giudici asserviti al fascismo. Il verdetto inappellabile è quello della pena capitale. I due ammiragli, difendendo nobili ideali rifiutano la possibilità offerta dai partigiani di fuggire prima del processo. La figura di Mascherpa, così imponente per i valori che ha portato con se fino all'ultimo suo attimo di vita, è andata quasi perduta nella memoria collettiva.

(Estratto dall'articolo-reportage pubblicato su La Provincia del 3 giugno)

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