Cultura e Spettacoli
Mercoledì 06 Giugno 2012
Addio a Ray Bradbury
Marziano della letteratura
E' morto a 91 anni l'autore di "Fahrenhei 451" e "Cronache marziane": uno scrittore che, pur scrivendo di fantascienza, riuscì ad andare ben oltre il genere, anticipando lo sviluppo dei mass media e della società della comunicazione. Guarda il trailer del celebre film di Truffaut ispirato al suo capolavoro. Leggi, su La Provincia del 7 giugno, l'analisi del critico letterario Fulvio Panzeri.
Un futuro imprecisato, comunque dopo il 1960, non tanto lontano dalla realtà attuale che il visionario scrittore americano, morto la scorsa notte a Los Angeles a 91 anni, voleva forse esorcizzare con quella scena del rogo di libri di "Fahrenheit 451" entrata anche nella storia del cinema con il film che nel 1966 Francois Truffaut ha tratto dal romanzo, uscito nel 1953, e in prima edizione italiana nel 1956.
Lo scrittore che ha rivoluzionato il mondo della fantascienza come Philip K. Dick e George Orwell, non voleva saperne di internet, kindle, cellulari e Ipad. Soprattutto non voleva vedere un suo libro su un lettore elettronico finchè l'anno scorso ha ceduto all'avanzata delle nuove tecnologie e ha concesso che proprio "Fahrenheit 451", che ha venduto nel mondo oltre 10 milioni di copie, diventasse un ebook, ma resta chiaro che nulla poteva eguagliare per lui il valore dei libri di carta.
Nato a Waukegan, nell'Illinois, il 22 agosto del 1920, figlio di un operaio e di una casalinga di origini svedesi, dopo il liceo Bradbury non potè andare al college e così cominciò a frequentare le biblioteche in cui credeva più che nelle università. E proprio per il salvataggio delle biblioteche pubbliche della Contea Ventura, vicino a Los Angeles, si era fortemente battuto negli ultimi anni. In California, la terra d'adozione, dove è morto, ha scoperto la fantascienza e cominciato a scrivere i suoi primi racconti polizieschi e noir.
Le sue 'Cronache marzianè, 28 storie sull'esplorazione e futura colonizzazione del pianeta Marte, raccolte in antologia nel 1950, hanno avuto subito un successo internazionale e sono diventate un film tv con la sceneggiatura di Richard Matheson.
Nel 2004, lo scrittore aveva seguito l'atterraggio della Sonda Spirit su Marte vivendo «un'emozione straordinaria» come aveva raccontato. Grande successo Bradbury lo ha avuto anche come sceneggiatore a Hollywood dove la sua carriera è iniziata con il Moby Dick di John Huston.
Bradbury considerava Shakespeare, Shaw, Pirandello grandi maestri e amava la poesia.
Nelle sue storie di fantascienza c'è sempre un rimpianto per un mondo di innocenza perduta. Questa particolare sensibilità si ritrova in tutti i suoi libri, pubblicati per la maggior parte in Italia da Mondadori, i primi nella storica Urania. Fra questi: "L'estate incantata", "Paese d'ottobre", "La fine del principio", "Corpo elettrico", "Morte a Venice", "Lo zen nell'arte della scrittura" e "Constance contro tutti". De "L'uomo illustrato" è prevista a breve una nuova edizione in versione tascabile della casa editrice Fanucci. Bradbury è autore anche di un libro per ragazzi "Accendi la notte", pubblicato nel 2011 da Gallucci nella traduzione inedita di Carlo Fruttero, con disegni di AntonGionata Ferrari. Unico suo libro per i più piccoli, scritto nel 1955, è la storia di un ragazzino che ha paura del buio finchè non arriva Buia, una misteriosa bambina che ha la faccia bianca come la luna. Come sempre Bradbury rivoluziona il modo di guardare la realtà giocando sugli opposti o sulle contrapposizioni.
Dopo l'ictus che lo aveva colpito nel 1999, e la morte della moglie, Bradbury non ha mai smesso di immaginare il futuro, di scrivere, aiutato dalla figlia, e di sognare un nuovo film da "Fahrenheit 451" che è stato trasporto anche in fumetto.
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