
Cultura e Spettacoli
Lunedì 18 Giugno 2012
Pronto a rubare
per la sua "Sister"
Orso d'argento a Berlino, il film della svizzera Ursula Meier è una storia aspra, che merita di essere vista. Guarda il trailer.
A mezza altezza, tra la cabina della funivia che sale e quella che scende, forse germina la speranza di un affetto che "Sister" cova, più che coltivare, lasciando aperta la conclusione del film con il quale Ursula Meier, cineasta svizzera, ha ottenuto l'Orso d'argento a Berlino.
Ci sono un piccolo ladro - in realtà vorrebbe rubare affetto - pendolare tra lo squallido fondovalle dove prova a campare e il ricco impianto sciistico, in alto, dove depreda i turisti. Ruba di tutto, e rivende a prezzo di stock sci di moda e occhiali griffati con un'improntitudine che ne farebbe un piccolo boss se non lo spingesse il bisogno di portare denaro a casa. Di fatto mantiene la sorella, più grande e randagia e inquieta: un nucleo familiare la cui definizione è spia, si scoprirà, del radicale colpo di scena con il quale "Sister" rimette in gioco gli affetti che aveva così verosimilmente raffreddato.
Una sorda rabbia corre lungo i cavi della funivia: dovrebbe essere mezzo di collegamento e invece mette a confronto la separazione tra un mondo benestante, in alto, e l'altro, devastato, tra gli agi noncuranti e la miseria rasente l'indigenza. Sul conflitto sociale, però, prevale l'elemosina di una carezza o la preghiera d'attenzione del piccolo protagonista. Celate però da una scorza per cui le lacrime sono escluse da un racconto nel quale una repentina rivelazione sposta il baricentro della parentela senza per questo indurre accondiscendenza, né sullo schermo né in platea. La regia è fredda, per quanto vibri di sentimenti che però sono depredati di ogni tenerezza. La grazia è quella del cinema di Ursula Maier che esplora con sottigliezza psicologica la vulnerabilità di personaggi in cerca di dignità familiare e sociale, insomma umana. Lo fa con il distacco dell'osservatrice cui non compete che la registrazione di quanto corre tra il basso e l'alto, la terra e il cielo. A coinvolgere lo spettatore provvedono gli interpreti, la bionda Léa Seydoux e Kacey Mottet Klein, piccolo farabutto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA