Cultura e Spettacoli
Lunedì 30 Luglio 2012
Un anno da leoni
Film che convince
Guarda il trailer della pellicola Usa, ispirata a un libro di successo, che coniuga la leggerezza con il piacere dell'intrattenimento.
L'originale "The Big Year" diventa "Un anno da leoni", tradendo la corrispondenza del titolo con una competizione (vera) lunga dodici mesi, tutta americana, di bird watching, l'osservazione dei pennuti.
Però il titolo italiano non è fuori luogo: tre distinti personaggi raccolgono la sfida di un anno che li concentra nell'avvistamento del maggior numero possibile di uccelli diversi attraversando anche gli angoli degli Stati Uniti meno confortevoli, ma soprattutto distaccandosi da una quotidianità sulla quale - sarà la vera avventura - riflettere così da eventualmente pareggiare conti affettivi e sentimentali. Il calendario si sgrana registrando il numero degli avvistamenti effettuati da Jack Black, Owen Wilson e Steve Martin: il bizzarro agonismo di "The Big Year" ha negli interpreti un'adeguata varietà di caratteri - il primo afflitto ancora dai genitori, l'altro ossessionato dal titolo di bird watcher che detiene, il terzo infine pronto ad affrontare la terza età - che la commedia accosta: i possibili attriti diventano spinte ulteriori verso le scelte cui s'indirizzano i personaggi di una storia appena malinconica, ma senza sacrificio della brillantezza della regia di David Frankel. Ispirandosi ad un libro di Mark Obmascik, il film batte luoghi pressoché inediti sul grande schermo: se il versante naturalistico non è un pretesto, "Un anno da leoni" rende comunque onore al bird watching con un'incalzante fotorassegna ornitologica da primato lungo i titoli di coda.
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