Cultura e Spettacoli
Mercoledì 08 Agosto 2012
Love story da riscoprire
nel restauro in Pinacoteca
"Imelda dei Lambertazzi e Bonifacio dei Geremei", Pinacoteca, via Diaz 84, Como, fino al 29 settembre. Orari: ma.sa.; 9.30-12.30 e 14-17; domenica e festivi; 10-13.
Imelda dei Lambertazzi e Bonifacio dei Geremei sono la illustre coppia infelice protagonista del quadro di Cesare Mussini (Berlino1804-Firenze 1879) esposto alla Pinacoteca civica di Como.
Il dipinto fresco di restauro è un olio su tela del 1844, appartenuto alla collezione del marchese Giorgio Raimondi, che raffigura i due giovani innamorati bolognesi che furono vittime dell'odio e della rivalità delle loro famiglie. I fratelli di Imelda uccisero con un pugnale avvelenato Bonifacio sul quale la fidanzata si chinò per succhiare dalla ferita le gocce di sangue che le furono fatali. La morte degli amanti è un tema caro alla pittura dell'Ottocento che spesso declina i due sentimenti estremi di Eros e Thanatos fra gesti teatrali e impeti del cuore. La vicenda della coppia bolognese ispirò le tragedie di vari compositori, tra cui Gaetano Donizetti. Cesare Mussini propone un'ambientazione della scena probabilmente ispirata a una rappresentazione teatrale e mette in risalto il tono domestico e puritano con una descrizione minuziosa degli arredi, dei vestiti e degli interni. Nel dipinto le figure dei protagonisti sono inquadrate da tendaggi retti da due colonne lignee: Bonifacio è chinato verso Imelda, che è seduta su una poltrona mentre a sinistra, nascosti dai tendaggi, si vedono i fratelli di lei. Il restauro concluso di recente nel laboratorio di Laura De Nardi sotto la direzione di Daniele Pescarmona e di Maria Letizia Casati mette in evidenza i limpidi accordi tonali, evidenti negli abiti della figura femminile, desunti dalla pittura del manierismo fiorentino.
L'opera esposta offre l'occasione di visitare la Pinacoteca con le sue collezioni d'arte che spaziano nelle varie sezioni dal Medioevo al Rinascimento, dalla Controriforma al XIX secolo, con la nutrita quadreria, fino al Novecento.
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