Cultura e Spettacoli
Sabato 11 Agosto 2012
Locarno, il Pardo
premia la Francia
Il film "La fille de null part" vince il Festival: ecco il trailer. Niente all'italiano "Padroni di casa", unica pellicola in concorso. Un premio alla regista Tizza Covi, italiana di Bolzano, ma a Locarno con un film austriaco.
Il più vecchio regista del concorso, il pacioso sessantottenne parigino, già insegnante di matematica, Jean-Claude Brisseau ha vinto a sorpresa il Pardo d'oro 65° del Festival di Locarno.
In una competizione non entusiasmante, dove i lavori più interessanti erano sul confine sempre più labile tra la finzione e il documentario, la giuria ha scelto "La fille de nulle part", film fatto in casa e popolato di fantasmi. Una ragazza bionda compare all'improvviso nell'appartamento di un professore in pensione e gli scombussola le giornate. «È stato un onore per me vedere dei fantasmi francesi» ha scherzato il presidente di giuria, il regista tailandese Apichatpong Weerasethakul, palma d'oro per "Lo zio Boonmee" e noto per le apparizioni di spettri e creature misteriose.
La giuria ha assegnato una menzione speciale a un personaggio che non si vede mai se non nella prima scena, Candy, il travestito al centro della ricerca sospesa tra sogno e nostalgia di "A ultima vez que vi Macau - L'ultima volta che ho visto Macao" dei portoghesi di Joao Pedro Rodrigues e Joao Rui Guerra da Mata, pellicola che avrebbe meritato molto di più. L'unico spicchio di Italia nel palmarès è rappresentato dalla bolzanina Tizza Covi, regista con l'austriaco Reiner Frimmel del bel "Der glanz des Tages" che ha fruttato il Pardo per il miglior attore a Walter Saabel, che regala emozioni con il suo sguardo da anziano artista del circo dal cuore d'oro. Completamente ignorato anche dalle giurie secondarie è stato invece "I padroni di casa" di Edoardo Gabriellini con il ritorno al cinema di Gianni Morandi. Due premi, per la miglior regia e la migliore attrice, al cinese "When Night Falls" di Ying Liang con An Nai, madre di un assassino al centro di un intricato caso giudiziario. Premio speciale della giuria all'americano "Somebody Up There Likes Me", la vita tra successi e fallimenti di un uomo senza età. Soltanto il premio della critica Fipresci a "Leviathan" di Lucine Castaing-Taylor e Véréna Paravel, il più potente del concorso, con la sua ancestrale lotta per la vita nei mari melviliani e i pesci protagonisti nel buio della notte di un peschereccio.
La giuria giovani ha invece segnalato il simpatico "Starlet" di Sean Baker con la modella figlia d'arte Dree Hemigway (la madre Muriel fu musa di Woody Allen in "Manhattan") e il cane che dà il titolo al film e muove i fili della storia. Verso l'Asia sono andati il premio per l'opera prima, "Memories look at me" del cinese Song Fang, e per il concorso Cineasti del presente, il giapponese "Inori" documentario spirituale sul rapporto uomo natura di Pedro Gonzalez-Rubio. In entrambi i casi menzione all'americano "Ape" di Joel Potrykus, storia estrema di un comico in crisi che diventa piromane.
© RIPRODUZIONE RISERVATA