Cultura e Spettacoli
Domenica 12 Agosto 2012
Profumo di donna
Lo racconta Chiara
Prosegue, domenica 12 agosto, la pubblicazione della serie di racconti di Piero Chiara, per gentile concessione della Mondadori, affiancati dalle analisi dell'italianista Federico Roncoroni e del critico cinematografico Bernardino Marinoni. Scarica le immagini dei film tratti dai libri del narratore luinese.
Pubblicato nel 1965 per le edizioni Scheiwiller e nel 1969 per Mondadori nell'"Uovo al cianuro" (ora riproposto da Mondadori nel secondo tomo del Meridiano dedicato allo scrittore di Luino), "Ti sento, Giuditta", non è soltanto un racconto di Piero Chiara. È "il" racconto del cuore dell'autore, che ebbe occasione di indicare ai giornalisti proprio questa breve storia come la migliore della sua vasta produzione.
Ad una prima lettura, "Ti sento, Giuditta", autentica esperienza sensoriale in forma di parola, parrebbe uno scritto che cerca di afferrare l'ineffabilità dell'olfatto. Così - ad esempio - lo intese anche un appassionato cultore di Chiara, l'elzevirista e scrittore Gaetano Afeltra. Ad una rilettura, si comprende, invece che l'atto del "sentire" risulta più marcato di quello dell'annusare. A parte il fatto che l'esperienza del percepire odori o profumi si esprime attraverso il verbo "sentire" («senti che profumo di buono»), termine impiegato - in filosofia - per sintetizzare tutte le esperienze sensoriali e la loro trascendenza, in queste righe si impone soprattutto lo spirito di un fantasma. Un'energia frizzante, un po' birichina, che richiama per certi versi il "Piccolo diavolo" di Roberto Benigni (curiosamente denominato Giuditta).
Giuditta non ci sarebbe, infatti, se non ci fosse il vento del Verbano, autentico deus ex machina della vicenda. Non a caso, il giovane accompagnatore non avverte quella misteriosa fragranza alla maniera del più maturo Brovelli.
Non di aroma fisico si tratta, bensì di esperienza intellettuale-emozionale collegata alla coscienza del protagonista. Il ragazzo, insomma, annusa qualcosa ma, purtroppo per lui, non sente.
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