Cultura e Spettacoli
Martedì 25 Settembre 2012
Stupidità pericolosa
Ecco come evitarla
Un po' per gioco, come strenna natalizia, il celebre storico dell'economia Carlo M. Cipolla scrisse un libro in inglese sulle regole della stupidità umana. Il Mulino lo ha ripubblicato in ebook. E' l'occasione per riflettere sui comportamenti umani e i loro rischi, anche economici.
Notizia: lo stupido non è stupido! Che sarà mai allora? È intelligente, e proprio per questo costituisce una pericolosa insidia a cui ogni giorno siamo tutti esposti. «Bene - direte voi - ma allora qual è la definizione della stupidità, se escludiamo che possa essere l'insipienza?». Eccola: «Una persona è stupida se causa un danno a un'altra persona o a un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno».
Parole in libertà? Non proprio. Si tratta dei contenuti del gustoso "The basic Laws of Human Stupidity" di Carlo M. Cipolla. Libro che ha una storia che merita di essere raccontata. Ma partiamo dal suo autore: Cipolla, scomparso nel 2000, è stato a lungo il decano degli storici economici italiani. Cervello in fuga ante litteram, insegnò tutta la vita all'estero, da ultimo a Berkeley, dopo aver mosso i primi passi nella "sua" Sicilia (la famiglia era originaria della Trinacria, ma si era trasferita a Pavia da alcune generazioni).
Fu sempre personaggio bizzarro, al punto da inventarsi un secondo nome, o meglio una semplice iniziale che ne fosse la rivelazione - la famosa "M." che tutti pensano stia per "Maria" - compilando i format d'accreditamento a Berkeley. Perché lo fece? Per gioco. Cipolla ha dato alle stampe importanti e ponderosi volumi: si pensi alla "Storia economica dell'Europa pre-industriale", uscita nel 1974 con il Mulino, e da allora continuamente ristampata; oppure a "Vele e cannoni" pubblicato in inglese da London Collins nel 1965 e a "Miasmi e umori" (Il Mulino, 1989).
L'attenzione per gli aspetti sociali e il largo spazio offerto alle informazioni quantitative erano i capisaldi del suo metodo. Sebbene sia considerato uno dei più sensibili esponenti della scuola delle Annales, Cipolla è noto soprattutto per un contributo non propriamente scientifico. Il suo libro più letto rimane infatti quell'"Allegro ma non troppo" che il Mulino diede alle stampe nel 1988, un autentico long-seller a cui sono seguite svariate ristampe a fronte delle 350mila copie vendute. Incredibilmente, l'opera è disponibile in francese, tedesco, spagnolo, galiziano, catalano, greco, turco, portoghese, ungherese, ceco, rumeno, giapponese e coreano, ma non in inglese, sebbene Cipolla lo avesse scritto in questa lingua. In origine si trattava di una tiratura limitata e fuori commercio, realizzata nel 1976 come "strenna natalizia" su richiesta dell'autore, che con essa intendeva omaggiare gli amici. Scritto in inglese, includeva due rapidi saggi, per un totale di un'ottantina di pagine: le leggi fondamentali della stupidità umana e un breve resoconto sul commercio del pepe, alla luce degli effetti afrodisiaci che gli si attribuiscono. Si noti ancora una volta il tocco beffardo del personaggio: nelle bibliografie che compilava indicava The basic Laws of human Stupidity come un volume pubblicato da The Mad Millers (letteralmente i "Mugnai folli"): un editore del tutto inesistente, che però richiamava in modo ironico il Mulino bolognese.
Di vero, invece, vi era il fatto che non è mai stata data alle stampe l'originaria versione inglese delle leggi sulla stupidità.
Vi sopperisce ora il Mulino, realizzando un'edizione e-book indirizzata al mercato anglosassone, che naturalmente vuole essere anche un esperimento commerciale per la casa editrice di Bologna. Quali sono le cinque leggi della stupidità secondo Cipolla?
Eccole: 1) Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione; 2) La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa; 3) Una persona è stupida se causa un danno a un'altra persona o a un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno (già citata come definizione della stupidità); 4) Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide; 5) La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
Gli stupidi sono il gruppo umano di gran lunga più potente, che, sebbene non sia organizzato come le mafie e le lobby industriali, riesce ad operare con efficacia largamente superiore.
Da tali considerazioni Cipolla derivava il diagramma che identifica i quattro possibili comportamenti umani, a seconda del danno o del vantaggio che si procura a sé e agli altri: in vetta abbiamo gli intelligenti che procurano un vantaggio ad entrambi (sé stessi e gli altri); poi vengono gli sprovveduti, che danneggiano sé stessi, a vantaggio degli altri; viceversa, i banditi, danneggiano gli altri per il proprio profitto; infine ci sono gli stupidi, che tali sono perché nuocciono agli altri come a sé stessi.
È necessario aggiungere altro? Sì: "cave stultum" (attenti allo stupido)! Compreso quello che cova in ognuno di noi.
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