Volta e il cortocircuito
del giornalismo globale

Lo scrittore Antonio Marino ha portato alla luce, nel suo libro ("Como al tempo del decoro e dell'orgoglio"), uno dei primi casi di "contagio" da informazione scorretta. Un fatto paradigmatico che si verificò proprio in riva al Lario, all'indomani dell'incendio che distrusse i padiglioni dell'Esposizione Voltiana del 1899. Guarda la gallery dei cimeli.

di Antonio Marino

A distanza di più di un secolo, la grande Esposizione Voltiana del 1899, che per molti aspetti rappresenta una svolta fondamentale nella storia recente di Como, è ormai una sbiadita cartolina in bianco e nero, difficilmente capace di parlare alla sensibilità e agli interessi della gente.
È un peccato, perché la vicenda ha molti spunti di riflessione da offrire ai comaschi di oggi, in un periodo caratterizzato da disorientamento e sfiducia nel futuro, e molte cose da insegnare sul loro stesso carattere, capace di attingere nei momenti difficili ad impensabili risorse. La "Como al tempo del decoro e dell'orgoglio", come ho intitolato lo studio presentato venerdì scorso nella sede dell'Archivio di Stato, rappresenta in bene e in male una pietra di paragone, un patrimonio da non trascurare se è vero che «il futuro ha radici antiche». Uno degli aspetti che nel volumetto sono accennati ma non sviluppati fino in fondo, in quanto marginali rispetto alla storia dell'Esposizione, è quello che riguarda le cause del grande incendio che l'8 luglio 1899 distrusse completamente i padiglioni che erano stati inaugurati il 20 maggio e che saranno riaperti il 20 agosto, dopo uno straordinario sforzo di ricostruzione. Il risvolto ha a che vedere con le notizie, la loro fondatezza, la verità sostanziale di un fatto e anche con il potere talvolta sconcertante del sistema dei mezzi d'informazione e la loro capacità di imporre una versione piuttosto che un'altra.

(Leggi tutta la storia su La Provincia del 30 settembre)

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Eco di Bergamo CELEBRAZIONI VOLTIANE