Costantino e Milano
Una storia di libertà

Anche tre reperti dal Museo e dalla Pinacoteca comasca nella mostra che si apre il 25 ottobre a Palazzo Reale, in occasione dei 1700 anni dell'Editto che sancì la libertà di culto religioso e l'affermazione del Cristianesimo. Guarda la fotogallery e leggi la recensione su La Provincia di domani.

Sono oltre duecento i pezzi esposti alla mostra "Costantino 313 d.C.", (promossa dal Comune di Milano, dal Museo Diocesano, con il Gruppo Bancario Credito Valtellinese come main sponsor) visitabile da oggi al 17 marzo a Palazzo Reale di Milano. Tra i più pregiati: il celebre ritratto di Costantino in bronzo, da Belgrado; il grande "scriptorium" bresciano; l'elmo gemmato da cavalleria di Berkasovo, in ferro ricoperto da argento dorato; il medaglione monetario dal Louvre.
Tra i gioielli, la fibula cruciforme con il nome di Costantino in oro, sempre del Louvre; il bracciale con smeraldi e perle, da Colonia. Due sale - eccessive, a giudizio di chi scrive, nell'economia della mostra - raccontano il ruolo di Santa Elena, madre di Costantino, nella conversione del figlio al Cristianesimo (avvenuta in punto di morte nel 337), protagonista della leggenda del ritrovamento della S. Croce di Cristo.
Dal Museo Archeologico di Como proviene un'incisione che attesta l'esistenza del Tempi del Dio Sole, la testa marmorea di Costanza, sorella di Costantino I; dalla Pinacoteca giunge invece una tela seicentesca raffigurante la scoperta della vera Croce di Cristo da parte di Santa Elena, madre di Costantino.

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