Se il cuore che batte
fa muovere il mondo

San Valentino, giorno degli innamorati: è l'occasione per parlare si sentimenti, legami fatali, storie di passione. Scarica le pagine dell'inserto San Valentino uscito su La Provincia il 13 febbraio e il testo integrale dell'articolo dello scrittore Christian Mascheroni.

di Rosaria Longoni

Avolte ci dimentichiamo che il cuore del mondo fa funzionare il mondo, e che tutto questo corrisponde a un battito. Mi sono trovata a fare questa riflessione quando davo forma alle immagini che compongono il mio nuovo libro ("Un cuore per te", Cairo, 128 pag., 12 euro). A sollecitarmi sono stati i ragazzi della scuola in cui insegno, all'associazione "Cometa" di Como: la loro diversità era all'origine di un'incredibile armonia. Ciascuno contribuiva, con il proprio modo di essere, a una sorta di musicalità di fondo. Subito mi è venuta alla mente anche un'altra riflessione. Avere cuore, aprirsi alla scoperta dell'altro e della ricchezza della vita, richiede uno sguardo particolare, improntato allo stupore. Non è forse questa, l'alchimia "al cuore" di una festa come quella di San Valentino? Vedere qualcosa nell'altro, qualcosa di fortuito, mi ha sempre interessato. Ed è certo grazie alla disponibilità a meravigliarmi se ho colto la forma del cuore in piante, fiori, oggetti attorno a me, in pezzetti di carta buttati via. Ho persino fotografato una cicca sputata sotto la grata di una "bocca di lupo". Da sfregio si è trasformata in qualcosa di davvero sorprendente.
Mi pare di cogliere, in questo garbo diffuso nella natura, capace di dare forma di cuore anche alla marginalità, un'energia potente, che sa orchestrarsi. Cosa intendo, precisamente? Pensate al free jazz: soltanto chi riesce a sentire l'energia dell'altro può suonare. Forse in tempi di sconvolgimenti come quelli che viviamo, è soprattutto l'invito a stupirci ancora che promana dalla natura. Va ascoltato per sentirsi vivi. L'amore? Sinceramente non credo alla favola che esista solo un'altra metà dalla quale siamo attratti; lo trovo riduttivo. No, non si può mettere un limite a un battito.
(Scrittrice e coordinatrice dell'area tessile della Scuola Oliver Twist di Como)

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