Cultura e Spettacoli
Giovedì 05 Febbraio 2009
"Scacchi, una passione
fra forma e storia"
Rodolfo Pozzi, presidente di Chess Collectors Italia:
"Ho preso da mia mamma, grande collezionista di insetti"
Tra i numerosi hobby, mi sono occupato attivamente di scacchi, speleologia, preistoria e archeologia, e ho raccolto i miei studi in diverse pubblicazioni. Ho ricoperto cariche e svariati ruoli nell’ambito della vita sociale e nel Panathlon Club di Como, per il quale ho effettuato un’indagine sullo sport nell’antichità. Con mia moglie Milly, gallerista di arte contemporanea, Past President del Soroptimist Club di Como, ho partecipato a numerosi viaggi culturali e a spedizioni archeologiche del Centro Camuno di Studi Preistorici. Le mete di conoscenza e di studio sono state l’Africa settentrionale, tutto il Vicino Oriente e la Cina, con preferenza per i deserti; attualmente frequentiamo i musei delle capitali, in particolare di Parigi, Londra e Washington. Abbiamo due figlie, un genero inglese e uno americano, e quattro nipotini meravigliosi.
<+G_TITOLINI>a dieci anni
<+G_TONDO>Ho imparato gli scacchi da mio padre Luigi all’età di dieci anni e in seguito ho giocato in competizioni ufficiali: ho battuto dei maestri e sono stato campione provinciale "lampo", una specialità nella quale, per una partita, ogni contendente ha a disposizione solo cinque minuti. Sono stato animatore dell’attività agonistica a Como e Delegato Provinciale della Federazione Scacchistica Italiana. Ho abbandonato l’agonismo quando mi sono sposato. Gli amici del circolo hanno detto allora: «Pozzi ha lasciato gli scacchi per la dama!». Ora mi occupo di una materia recente, lo studio dei pezzi degli scacchi, cercando di approfondirne l’origine e il significato. Ricopro la carica di Presidente della Chess Collectors International Italia, l’associazione che riunisce i collezionisti e gli studiosi di giochi e libri di scacchi del mondo intero.
<+G_TITOLINI>la passione
<+G_TONDO>La passione di raccogliere e studiare set di scacchi è nata dalla fusione dei miei interessi, che mi hanno portato ad indagare le origini e l’evoluzione delle forme dei pezzi, piccole opere d’arte che sono state prodotte in ogni parte del mondo dal 6° secolo d. C. fino ai giorni nostri. Geneticamente ho ereditato la tendenza al collezionismo da mia madre, Germana Pozzi Montandon, entomologa, che ha lasciato tutti i suoi insetti, soprattutto lepidotteri, al Museo di Storia Naturale di Milano. Ho in corso una ricerca sugli scacchi della Mongolia, che riflettono gli usi e i costumi della cultura dei nomadi dell’Asia centrale e sono diversi da tutti quelli del resto del mondo. Ho pubblicato un opuscolo e articoli sull’argomento, mai affrontato da altri. Nel novembre 2007 la Casa Editrice Stefanoni di Lecco ha dato alle stampe il volume <Scacchi, giochi da tutto il mondo>, che sarà presentato venerdì 6 febbraio ai venerdì letterari nella Biblioteca Comunale di Como. È stato scritto da me in collaborazione con Gianni Gini e illustrato da magnifiche fotografie di Carlo Borlenghi. Il volume ha ricevuto una "menzione speciale" nell’edizione 2008 del Premio Libro dell’anno Alvise Zichichi. Zichichi, maestro internazionale prematuramente scomparso, è stato per anni Presidente della Federazione Scacchistica Italiana, ed era molto legato a me e mia moglie: con lui e altri amici abbiamo organizzato a Firenze nel 2000 il congresso mondiale della Chess Collectors International. L’aver ottenuto questo premio proprio nel suo nome, è motivo per me di soddisfazione ancora più grande.
Rodolfo Pozzi
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