Cultura e Spettacoli
Lunedì 23 Febbraio 2009
Maurizio Sangalli:
<Com'è difficile
far ridere con la tv>
L'autore erbese ha scritto i più popolari programmi Mediaset:
<Si lavora troppo in fretta, vorrei provare i tempi del cinema>
Per raccontare questa sua parabola professionale Maurizio Sangalli è stato anche ospite in un incontro venerdì in Casa Prina, a Erba, nell’appuntamento della rassegna dedicata agli erbesi che “ce l’hanno fatta” organizzato dalla commissione biblioteca.
Ad introdurlo è stato il suo stesso lavoro. La serata, infatti, ha preso il volo sulle ali del buon umore grazie ai filmati tratti dai programmi che lo stesso Sangalli ha firmato. Sono opera sua le risate provocate dagli sketch di Emilio Solfrizzi, Fabio De Luigi, Enzo Iacchetti e Diego Abatantuono. Al suo attivo come autore di testi ci sono anche diverse serie di Love Bugs, Colorado Caffè, Striscia la Notizia e Paperissima. Compresa la memorabile edizione di Paperissima del 2005, condotta da Gerry Scotti e Michelle Hunziker, che superò il 40 per cento degli ascolti.
Ma come è cominciata?
Ho capito solo a poco a poco che questo sarebbe potuto diventare un lavoro. Allora frequentavo ancora le radio locali, inventandomi programmi e scrivendo piccole scenette divertenti. Infatti, nasco come sceneggiatore e ho sempre curato molto l’aspetto della scrittura. Far ridere in televisione è una delle cose più difficili. Ci vuole una buona tecnica linguistica e, soprattutto, non ci dovrebbe essere la fretta. Purtroppo oggi questo non sempre è possibile, perchè i tempi di produzione di un programma sono sempre più contingentati. Anche i tempi televisivi si sono accelerati e spesso il pubblico è bombardato da troppi messaggi.
È ancora possibile fare della buona comicità in televisione?
La qualità di questo lavoro è che se sulla scena c’è un grande attore il messaggio comico, che sia nel registro sofisticato o popolare, arriva sempre al cuore di tutti. Non importata l’estrazione sociale o il titolo di studi del pubblico, un buon testo e un buon attore sono sempre una garanzia nella comicità. Quando si realizza questa alchimia, la battuta ti fa esplodere in una risata e nello stesso tempo ti fa anche capire qualcosa di importante. Ridere è un modo per ragionare; insomma è una forma di intelligenza. Per questo bisogna preservarla.
Quali sono i suoi artisti preferiti?
Sicuramente Paolo Virzì, Roberto Benigni e Carlo Verdone. Sono artisti a tutto tondo e molto duttili. E poi sono capaci di lasciarsi sempre ispirare dalla realtà, per questo mi piacciono molto.
Tra i progetti futuri?
C’è il cinema e tanto lavoro di scrittura. Mi piacerebbe poter scrivere con i tempi cinematografici.
Veronica Fallini
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