Cultura e Spettacoli
Lunedì 09 Marzo 2009
Alida Valli, la comasca
che detestava il lago
Un documentario racconta la diva morta nel 2007, cresciuta a Como, protagonista di un importante convegno di studio
«Come diventai Alida Valli», il documentario di Pierpaolo De Mejo - presentato al Festival del cinema di Roma lo scorso autunno - che dedica congruo spazio agli anni comaschi della giovinezza dell’attrice il prossimo mese circolerà in Irlanda e Regno Unito nell’ambito del Festival del cinema italiano, ma intanto comincia a muovere le iniziative di studio e di ricerca che non erano affatto estranee al progetto di perpetuare la memoria dell’attrice. Si comincia giovedì prossimo a Bologna con una giornata di studi sul tema «Alida Valli-Il senso dell’attrice» che avrà una singolare appendice: la rivista «Fuorivista» ([email protected]) sollecita studenti e giovani studiosi a inviare alla redazione un intervento sul tema, non superiore alle due cartelle standard: il migliore verrà pubblicato, e regolarmente compensato, insieme con gli atti del convegno su un numero monotematico destinato ad accrescere l’attenzione verso un’interprete che fu a lungo popolarissima, ma che nonostante il Leone veneziano alla carriera rischiava un sostanziale oblìo. Quanto si è prefisso di scongiurare Pierpaolo De Mejo: nipote dell’attrice, ha realizzato il documentario sfogliando un diario inedito che comprende anche ricordi relativi all’arrivo della piccola Maria Alida Altenburger da Trieste a Como, dove sarebbe rimasta fino alla partenza per Roma dove si sarebbe trasformata nella diva Alida Valli. «Come diventai Alida Valli» non è un documentario biografico, ma un racconto quasi in prima persona, che si ferma all’arrivo a Roma per proseguire con le testimonianze degli allievi del Centro sperimentale di cinematografia. Palese dunque la relazione con la giornata di studio del 12 marzo, che avrà seguito con la retrospettiva dei film interpretati da Alida Valli prevista sia a Bologna sia a Budrio, il paese del quale Alida Valli fu a lungo cittadina e che di lei non si è scordato e, anzi, profonde un particolare impegno per ricordarla. Ulteriori studi sono in programma, in particolare sul rapporto tra Alida Valli e Luchino Visconti che portò alla realizzazione di «Senso» e alla più compiuta rappresentazione del cinema italiano di una donna presa d’amore, mentre sta prendendo forma un’Associazione Alida Valli con probabile sede a Roma, ma alla quale non dovrebbe restare estranea, tra Lario e Ceresio, una terra che non solo la vide protagonista (di «Piccolo mondo antico»), ma era rimasta indelebile nei suoi più personali ricordi.
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