Cultura e Spettacoli
Lunedì 23 Marzo 2009
"Nei nostri Giganti il potere invisibile
di certa televisione"
Il 24 e il 25 marzo al teatro Sociale di Como la pièce con Iaia Forte
L'incompiuta di Pirandello riletta in diverse forme d'arte
Va in scena l’ultimo testo di Luigi Pirandello, il famoso “incompiuto” dell’ultima stagione dei Miti, densa di simboli e di rimandi arcani, che si pongono in antitesi con il teatro borghese riletto, in passato, pur alla luce “verde” del grottesco. Dello spettacolo diretto da Federico Tiezzi e chiuso da un finale inedito dell’autore siciliano Franco Scaldati, parliamo con Sandro Lombardi, primo attore nei panni del misterioso mago Cotrone e curatore della drammaturgia.
Lombardi, perché, per il vostro primo Pirandello avete scelto proprio un testo complesso come i «Giganti»?
Il teatro deve sempre essere sfida e così siamo partiti dal testo più arduo, in cui l’autore agrigentino sembra rituffarsi nella cultura arcana e arcaica della sua Sicilia. Con questo spirito ci siamo accostati ad un lavoro che rivela le straordinarie capacità visionarie di Pirandello. Già negli anni Trenta (il testo fu iniziato nel ’31 e non concluso a causa della morte di Pirandello nel ’36 ndr), aveva capito le evoluzioni che l’arte e la comunicazione avrebbero subito a partire dagli anni Settanta. Il finale è stato affidato a Scaldati. Perché?
Se nessuno si stupisce che Turandot venga rappresentata con il finale di Alfano o di Berio, allora è possibile fare un’operazione analoga anche per l’incompiuto teatrale di Pirandello. Abbiamo scelto un autore siciliano perché partecipa alla stessa sensibilità dell’autore.
La vostra lettura, pur fedele all’originale, rivela agganci all’oggi…
Il confronto tra Ilse, la guida della Compagnia della Contessa e il personaggio di Cotrone, che io interpreto, è la rappresentazione simbolica del dilemma sul ruolo del teatro. Meglio un’arte che si rivolga al pubblico anche quando esso sembra sordo o un’arte autosufficiente e chiusa in sé? È questa la domanda che Pirandello e noi stessi come uomini di palcoscenico, ci poniamo.
E poi ci sono i Giganti, che nella vostra messinscena prefigurano il potere dominante della tv…
Sì. Sono figure invisibili, ma dominanti, che hanno il Potere. Noi vi abbiamo visto il linguaggio spesso aberrante e omologante di una certa televisione.
Sara Cerrato
I Giganti della Montagna Como, teatro Sociale, 24 e 25 marzo, ore 21. Biglietti da 27 a 13 euro + prevendita. Info: 031/270170.
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