
Cultura e Spettacoli
Mercoledì 29 Luglio 2009
Baglioni jr. parla del padre:
"In comune solo la musica"
Tappa comasca, il 30 luglio al Teatro Licinium di Erba, per il figlio del grande Claudio, che a "La Provincia" parla del suo rapporto con l'ingombrante genitore
Non è facile essere figli d’arte, soprattutto se si ha un cognome davvero celebre e se non si seguono pedissequamente le orme paterne. Giovanni Baglioni, figlio di cotanto Claudio, ha debuttato discograficamente in maggio con "Anima meccanica" e chi cogliesse collegamenti con "Anima mia" o altre opere dell’autore di “Avrai” (dedicata proprio al rampollo che oggi ha 26 anni) resterà spiazzato. Piacevolmente. È il debutto di un virtuoso pieno di inventiva che, il 30 luglio, si esibirà nella meravigliosa cornice del Teatro Licinium di Erba.
Togliamoci subito il pensiero: è un peso chiamarsi Baglioni, avere un padre così celebre?
Sicuramente operare nello stesso ambito, quello musicale, può portare a errate supposizioni. Si può credere a un antagonismo tra padre e figlio oppure a una forzatura nella scelta di diventare musicisti, attendersi collaborazioni...
Invece?
Niente di tutto questo. La mia scelta musicale è maturata in tempi piuttosto recenti assieme all’amore per questo strumento che mi ha spinto a realizzare una musica mia.
Musica che si distacca completamente dal... “brand” Baglioni. Qual è stata l’influenza maggiore?
Indubbiamente Michael Hedges, un grande musicista che ha rivoluzionato l’approccio alla chitarra acustica e, anche se purtroppo è scomparso prematuramente, la sua lezione è stata importantissima. La folgorazione, ancora prima, è arrivata grazie a Tommy Emmanuel, virtuoso australiano con cui, in seguito, ho anche avuto l’onore di suonare.
Nervoso per questo primo tour?
Mi preoccuperei se non lo fossi. Sono curioso di conoscere la risposta a queste mie composizioni: il disco è stato concepito interamente da me.
Nessun consiglio paterno?
No. C’è molto rispetto reciproco. Anzi, la prima volta che è venuto a sentirmi suonare in concerto non me lo ha neppure detto, io non lo sapevo e così ha potuto ascoltarmi con tranquillità e, alla fine, penso che i suoi complimenti fossero davvero sinceri.
Hai avuto altri apprezzamenti illustri grazie alle amicizie paterne?
Recentemente ho conosciuto Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e anche lui mi ha fatto i complimenti.
E i “baglioniani”? C’è il “rischio”, molto concreto, che accorrano ai concerti per i motivi più sbagliati...
È vero. Qualcuno pensa che sia anch’io un cantautore e si stupisce quando scopre che, invece, non canto.
E cosa succede a quel punto?
Devo dire che ascoltandomi suonare quasi tutti si appassionano e si dimenticano cosa erano venuti a sentire.
Quasi tutti?
Qualcuno alla fine comunque mi dice “saluta tanto papà”...
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