Cultura e Spettacoli
Lunedì 03 Agosto 2009
Bimbi meno stressati? Merito della mamma
Con un attaccamento sereno anche gli enzimi calano: ricerca de <La nostra famiglia>
A svelare il mix di fattori è uno studio condotto dai ricercatori dell’Irccs «Medea»-«La Nostra Famiglia» di Bosisio Parini (Lecco), con con l’University College di Londra e l’University di Reading. La ricerca, pubblicata su «The Journal of Child Psychology and Psychiatry» di luglio, ha esaminato, per la prima volta, l’azione congiunta della relazione di attaccamento mamma-bambino e di alcuni geni sulla risposta psicofisiologica allo stress, coinvolgendo più di 100 infanti fra i 12 e i 18 mesi. Cuore pulsante dello studio è stata la valutazione dell’aumento o della diminuzione del cortisolo e dell’alpha amylase - noti indicatori biologici di stress per gli addetti ai lavori - in rapporto al tipo di relazione di attaccamento sviluppata con il bambino e all’attitudine genetica dell’infante a sopportare condizioni stressanti. Dal punto di vista psicologico, l’attaccamento è sicuro quando il bambino ricorre efficacemente al genitore come fonte di conforto in situazioni stressanti. Insicuro quando la ricerca del genitore come fonte di rassicurazione è meno efficace. L’indagine genetica, infine, si è focalizzata sullo studio di tre geni specifici coinvolti nella risposta fisiologica allo stress. Lo studio ha evidenziato che l’azione congiunta di un certo tipo di attaccamento (sicuro/insicuro) e di una determinata composizione genetica determina una variazione nei livelli di alpha amylase a seguito dello stress generato dalla separazione dalla mamma. Precisamente, nel caso di un rapporto di attaccamento insicuro associato ad una determinata configurazione genetica, i livelli dell’enzima aumentano, mentre nel caso di un attaccamento sicuro correlato a una determinata composizione genetica diminuiscono. Tra i risultati più significativi dello studio vi è la conferma che, fra i bambini meno favoriti geneticamente alla sopportazione dello stress, quelli che hanno sviluppato un rapporto di attaccamento sicuro con la madre e che dunque sono consapevoli di poter contare sul suo aiuto, sono in grado di gestire meglio la loro risposta emotiva a fattori stressanti. Come spiega Massimo Molteni del «Medea», i risultati acquisiti incoraggiano a pensare che «è possibile evitare l’ineluttabilità delle conseguenze negative legate a particolari fattori biologici, se operiamo per sostenere le capacità genitoriali, in particolare della madre».
Elena Salvaterra
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