
Cultura e Spettacoli
Martedì 04 Agosto 2009
I Diari di Mussolini?
Dell'Utri li legge a teatro
Il 6 e il 12 agosto, a Milano, al Teatro Verdura, il senatore e appassionato bibliofilo - con casa a Torno, sul lago di Como - leggerà le agende attribuite al duce, di cui è in possesso da due anni. Fortemente discussa l'autenticità del documento.
Dell'Utri, appassionato bibliofilo con casa a Torno sul lago di Como, è certo dell'autenticità di quelle agende: «Sono state consultate da molti studiosi compreso Nicola Caracciolo che è esperto della materia». Nessuna apologia, quindi, ma solo un interesse culturale attorno ad un protagonista della storia italiana: «Questo - dice dell'Utri - è un paese dove non si può parlar male di Garibaldi, figuriamoci se si può parlare bene di Mussolini. Da questi diari emerge però la figura di un uomo colto e non greve come ci è sempre stato descritto. Io non conoscevo il personaggio Mussolini perchè sono un appassionato di libri e non uno storico. Leggendo le pagine del diario però ho scoperto la figura di un grande uomo». Un uomo che ha portato l'Italia in guerra: «Nelle pagine del diario Benito Mussolini oltre a scrivere momenti della vita privata annotava i suoi impegni politici e spesso commentava gli avvenimenti. Lui scriveva che tre erano le opzioni: allearsi con i tedeschi, allearsi con le potenze occidentali, rimanere neutrali. Alla fine scelse i tedeschi affermando che temeva la loro invincibilità». Un grande uomo amante della cultura che emanò le leggi razziali: «Nei diari - spiega - si parla anche di questo. Giovedì leggerò quelle pagine. Il duce scrisse che dovevano essere blande. È vero comunque che era un uomo di cultura, era un avido lettore e nei suoi diari commentava i classici, come ad esempio Balzac». In altre circostanze Dell'Utri nel suo giudizio su Benito Mussolini si è spinto oltre affermando che aveva perso la guerra «perchè troppo buono» e che non era stato un dittatore «spietato e sanguinario come poteva essere stato Stalin». In questi ultimi anni sono stati pubblicati molti libri per una rilettura del fascismo e soprattutto della Resistenza e lo stesso Dell'Utri ha equiparato i partigiani ai ragazzi di Salò: «In questa mia iniziativa non c'è alcun progetto revisionistico ma solo un interesse storico e per il profilo umano di Mussolini. Le schifezze del fascismo restano, semmai è necessario, come sta facendo Giampaolo Pansa, parlare delle schifezze commesse dagli altri». La domanda è provocatoria: nel ventennio avrebbe aderito al fascismo? «Io sono uno spirito libero e non avrei aderito come d'altra parte non aderisco a niente neppure oggi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA