Cultura e Spettacoli
Lunedì 10 Agosto 2009
Il racconto d'estate/10
L'assassino? E' morto
L'ispettore fu svegliato da una notizia che lo ammutolì: il presunto assassino, il fratello della ragazza, era stato trovato morto.
«Ha sentito la novità?», chiese.
Come avrei potuto visto che mi ero appena svegliato?
«No. «L’hanno trovato».
«Chi»?
«Lui», disse, «l’assassino».
Allibii. «Trovato l’assassino?»
«Sì, il fratello».
«Quando?»
«Questa mattina. Presto. E’ stato grazie a un cane pare. Non ne so di più». Si allontano per prendermi il caffè. Me ne portò una tazza enorme.
«Si ferma per pranzo?», chiese.
«Non dovrei»? Fece una faccia stupita. Forse credeva che il mio compito fosse finito.
«Coniglio alle erbe e carpaccio di camoscio», disse. Nel suo piccolo ufficio la guardia cantonale dominava. Mi disse che era stato un cane da sangue a effettuare il ritrovamento, cani che si usano per inseguire animali feriti, che fiutano il sangue. Il proprietario del cane quella mattina aveva sparato a un camoscio, ferendolo. Aveva quindi liberato il cane. Quello l’aveva condotto al cadavere dell’assassino. Disse così, il cadavere dell’assassino. «Stenderò il verbale del rinvenimento e lo spedirò», disse.
«A meno che non voglia portarlo in città lei», aggiunse.
«La posta è più sicura», dissi. Approvò.
«Peccato che il tempo non le conceda una bella passeggiata nei dintorni», disse.
«Ha un’idea di cosa ricevettero per posta i due quella mattina?», chiesi.
La guardia aggrottò la fronte.
«Come dice?»
«Se è stato il postino a scoprire l’omicidio mi è venuto il dubbio che avesse della posta da consegnare».
«Cosa vuole che ne sappia», disse.
«Lo chiederò al postino», dissi.
«Difficile», disse, «E’ malato».
«Tanto da non poter parlare?»
«E’ in ospedale».
Poi sorrise. «In città ha una sorella. Ha preferito così. Avere qualcuno vicino quando si è malati fa comodo».
«E per la posta come fate?», chiesi. «Per qualche giorno posso pensarci io. Non ho molto lavoro. Come può vedere Spatz è un posto abbastanza tranquillo».
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