
Cultura e Spettacoli
Giovedì 13 Agosto 2009
«Le ministre italiane? Griffate,
ma il massimo dell'ineleganza»
L'Italia, terra della moda, non riesce più a imporre una figura di donna elegante, capace di fare tendenza e di lanciare il gusto del "made in Italy". Dopo la bocciatura della classifica internazionale di "Vanity Fair", ne parliamo con Giusy Ferrè, firma di "Io Donna". Che ha una sua teoria molto precisa: la crisi dell'immagine femminile è il riflesso della mancanza di leadership tra le donne. La Gelmini? La Carfagna? Pessimo il giudizio d'immagine...
Nella lista che la rivista internazionale "Vanity Fair" dedica ogni anno alle donne più eleganti e che fanno tendenza nel mondo, le italiane non fanno una bella figura. Dopo Letizia delle Asturie, la principessa Moza del Qatar e Michelle Barack; qualche posizione sotto c'è Carla Bruni, ormai più francese che italiana, mentre la Chiara Clemente di cui si parla nell'elenco è un personaggio internazionale, con casa a Londra e New York, raramente fotografata in Italia. Potrebbe sembrare una notizia futile, ma non è così: nella classifica il fascino si incontra con il potere. Conclusione: il nostro Paese, pur terra della moda, non sa più esportare immagini di donne capaci di far "tendenza", ambasciatrici del gusto e del made in Italy. Ne abbiamo parlato con Giusy Ferrè, la più autorevole giornalista di moda e costume, firma di "Io Donna" e voce di Radio Montecarlo.
Signora Ferrè, a suo avviso le donne italiane dovrebbero forse osare di più, per riuscire a mettere in risalto la propria personalità?
Le donne italiane da questo punto di vista dovrebbero forse trovare uno stile loro più preciso, nel senso che l’Italia si è schiacciata su dei referenti di tipo televisivo e alla fine i due settori che sono in lotta uno contro l’altro sono da un lato il tipo di donna che viene proposto dalla televisione e dall’altro quello espresso dalla moda, che non hanno nulla in comune. Le donne italiane dovrebbero avere una fama internazionale per entrare nelle classifiche internazionali: noi non abbiamo neanche una first lady. Non è mai stata una tradizione italiana, e ciò si riconferma anche con questa classifica. La Francia adesso ha Carla Bruni, italiana d’origine, ma è la moglie di un francese: noi non abbiamo neanche questo. Non esiste neanche questo tipo di abitudini e le ministre che si presentano tutte impettite porteranno anche dei pantaloni di Armani, ma sono il massimo dell’ineleganza.
(Estratto dall'intervista di Manuela Moretti nell'edizione de "La Provincia" in edicola il 14 agosto)
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