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Cultura e Spettacoli
Lunedì 17 Agosto 2009
Il racconto di Vitali/16
Il maiale? Uno di famiglia
Una ragazza viene uccisa a Spatz. Le indagini portano a scagionare il fratello. Ma i pochi indizi mettono a dura prova l’intuito dell’ispettore, ne «Il maiale», romanzo scritto da Andrea Vitali per «La Provincia» (disegni di Renato Frascoli).
Nel suo ufficio la guardia stava smistando la posta. Poca roba.
« Come sta il postino »?, chiesi.
« Niente nuove buone nuove », rispose.
Mi invitò a sedere. Non lo feci. Entrai subito in argomento.
« Da quanti anni quei due avevano il maiale »?
« Chi, Dolly »?
« Dolly »?
« Così si chiamava ».
« Carino ».
« Sempre le solite curiosità eh »?, disse.
Non risposi.
« Ma come si fa a risolvere un caso facendo queste domande », insisté.
« Da quanti anni »?, chiesi ancora.
« Una decina, credo ».
« Tanti ».
« Era uno di famiglia ».
« Cioè »?
« Lui lo trattava come se fosse un fratello. Gli voleva più bene che alla sorella probabilmente. Era un maiale da guardia ».
« sarebbe a dire »?
« Faceva la guardia. Era aggressivo, obbediva solo a lui. A volte mordeva i polpacci ».
Sorrisi. Il maiale era aggressivo, mordeva. Ma il postino, che non aveva posta da consegnare, era entrato tranquillamente in casa dei due, senza temere di essere aggredito dalla bestia.
« Era di casa anche il postino »?, chiesi.
La guardia non mi rispose.
Verso le quattro del pomeriggio il tempo s’incupì. Le tre cime del Danzas avevano un cappello di nuvole. Il mio secondo giorno a Spatz stava finendo. Avevo in mano un pugno di mosche. La città mi mancava. Irragionevolmente disperavo di vederla. Suggestione, certamente. Colpa delle rocce, del silenzio, del cielo. Decisi che sarei ripartito l’indomani. Non mi sarei più fatto incastrare da dubbi evanescenti, come il maiale che s’era incastrato nel secchio. Una morte davvero singolare, stupida anche per un animale. Evidentemente nessuno aveva potuto aiutarlo. Ma perché proprio in un secchio?
Guardai le ore. Erano le quattro e trenta. Mancavano ancora più di tre ore alla cena. Non me la sentivo di stare tutto solo alla pensione. Mi alzai. Salii in camera a prendere un giaccone. Decisi di tornare sul luogo dell’omicidio. Avrei tirato l’ora di cena. Sarebbe stato l’ultimo atto della mia commedia. Sulla soglia della pensione guardai il cielo. Acqua o neve ?, pensai.
« Neve », disse alle mie spalle il padrone.
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