Cultura e Spettacoli
Martedì 18 Agosto 2009
Il vescovo e il parroco
che salvarono gli ebrei
Dagli archivi della diocesi di Como un dossier sugli aiuti profusi da monsignor Macchi e da don Marmori di Cernobbio per evitare il lager a tanti ebrei convertiti al cattolicesimo, ma destinati alla deportazione. Lo storico Roberto Festorazzi ha ricostruito per "La Provincia" quelle vicende.
Tra il 1940 e il 1941 la diocesi di Como si prodigò per salvare dal lager ebrei di tutta Europa giunti nel nostro territorio, spesso con l'intenzione di tentare la via della neutrale Svizzera. Uno straordinario dossier, conservato negli archivi diocesani, intitolato "Memorie guerra", rivela episodi inediti di quell'eroismo quotidiano. Protagonisti il vescovo Alessandro Macchi, il parroco di Cernobbio don Umberto Marmori e numerosi ebrei "arianizzati", convertitisi al cattolicesimo nella speranza - spessissimo vana - di salvarsi dall'annientamento nazista. Lo storico Roberto Festorazzi, autore di numerosi saggi sul periodo fascista, ha studiato queste carte e anticipa alcuni contenuti a "La Provincia".
"Il dossier si apre con il carteggio relativo a un profugo polacco di Danzica, domiciliato a Cernobbio, che il 29 agosto 1940 riceve la somma di duemila lire quale sussidio elargito agli indigenti dal Santo Padre, Pio XII. Di grande interesse - tra i molti di cui ci è giunta documentazione - è il caso di due fratelli ebrei ungheresi, S.M. e T.M., che chiedono di poter emigrare in Brasile, per intercessione della Santa Sede. Il 6 settembre 1940, la situazione particolare è segnalata dal vescovo Macchi al cardinale Luigi Maglione, segretario di Stato vaticano, con l’espressa indicazione che uno dei due fratelli, medico, è stato da lui battezzato il 14 novembre 1938. Il 23 settembre successivo, don Marmori invia una lettera alla Santa Sede per raccomandare il caso, specificando che il giovane, «nato da padre ebreo e da madre cattolica», ha frequentato scuole cristiane".
La vicenda, inizialmente destinata a un esito infausto, si concluse felicemente, grazie a una serie di coincidenze.
L'articolo di Festorazzi è pubblicato nell'edizione del 19 agosto, nella sezione Cultura de "La Provincia".
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