A ParoLario il cinema
viaggia da Kubrick a Ford

Il nono festival letterario si inaugura il 29 a Como
Tra i film, cult e novità come "Puccini e la fanciulla"

c.colmegna

Giusto un anno fa "Puccini e la fanciulla", il film di un regista rigoroso come Paolo Benvenuti, era in concorso alla Mostra di Venezia. Perché giungesse a Como si è dunque dovuto attendere (e trascuriamo il particolare che a Lugano fu invece programmato tempestivamente, ad onor del vero anche prima che il film giungesse sugli schermi milanesi) e confidare nella generosità del versante cinematografico di Parolario al cui interno "Puccini e la fanciulla" (per pucciniani di stretta osservanza: vi è inserito uno spezzone d’epoca, scoperto fortunosamente da Benvenuti medesimo che ne ha tratto eccellente partito) è forse eccentrico, ma se il tema del viaggio - fulcro della ma infestazione - è da intendere anche nel tempo, non può che essere benaccetto. Ma questo è solo uno dei tanti film inseriti nel programma di ParoLario, da "From Somewhere to Nowhere" del ticinese Villi Hermann, a "Come diventai Alida Valli", a "2001: odissea nello spazio" - e al documentario - "Nanuk l’eschimese" (1922) di Robert J. Flaherty - che è un classico (e sarà accompagnato con musica dal vivo a Parolario), a "Furore" (1940) di John Ford, a "Rusty il selvaggio"(1983) con Mickey Rourke fino a "Questa terra è la mia terra" di Hal Ashby, e, tra altri titoli.

Cultura e Spettacoli

Lunedì 24 Agosto 2009

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