Cultura e Spettacoli
Giovedì 27 Agosto 2009
Il racconto d'estate/26
Uccisi perchè sapevano del traffico di droga
Il racconto di Andrea Vitali illustrato da Renato Frascoli
Il professore non entrava più in sala operatoria da quattro anni. Non si muoveva più dalla sedia da quando un ictus ce l’aveva costretto. Era stato il dottor Spert ad assumersi il carico del lavoro. Ma non aveva alcuna intenzione di starsene lì tutta la vita. Aveva idee su come fare soldi.
« Lei saprà che molti contrabbandieri di tabacco e altri generi sono poi diventati contrabbandieri di altre sostanze », disse la voce.
Le vie del contrabbando di tabacco a Spatz avevano arricchito il sindaco e i suoi compari. Spatz era una roccaforte, un’organizzazione già ben oliata. Bisognava fornirle nuovo lavoro.
« Chiamai Maria Heinz », disse la voce.
Bella, affascinante, abile in sala operatoria. Spregiudicata nella vita, coi contatti giusti oltre confine. Aveva organizzato lei la nuova rete. L’unico dubbio che aveva avuto era stato come far ripartire la roba da Spatz verso la città.
« Ci pensai io », disse la voce.
In fin dei conti non tutti gli interventi potevano riuscire. E quelli non riusciti fornivano ottimi contenitori, insospettabili. Bastava riempirli e poi trafugarli.
« Ma l’incidente vi ha rovinato i piani », dissi.
« Prima dell’incidente ci fu il dottor Massent », disse la voce.
Era arrivato sei mesi prima.
« Ci serviva un chirurgo ».
Ma non un chirurgo sentimentale. Massent aveva conosciuto quella ragazza, se n’era innamorato, andava a trovarla ogni sera. A Spatz si era fatto conoscere. Era gentile, riservato. Una sera, per puro caso, aveva scoperto tutto. Era sceso nella sala anatomica per vedere il corpo di un uomo che aveva operato la mattina. Gli era morto sotto i ferri. Il corpo era già pronto per il trasporto. Guardandolo aveva visto i segni di un’autopsia. Lui non l’aveva richiesta. Aveva controllato il referto per conoscere la causa di morte. Aveva letto infarto. La cosa gli era suonata strana. Sapeva che era morto per un’emorragia addominale. Aveva riaperto il cadavere per guardare il cuore. E aveva visto. Non sapendo che fare era andato dalla ragazza, gliene aveva parlato. La ragazza gli aveva consigliato di parlarne al professore. Massent le aveva chiarito la situazione del professore. Allora ne aveva parlato con lui.
« Venne da me e mi confessò la scoperta », disse la voce.
« Firmò due condanne a morte. La sua e quella della ragazza », aggiunse.
Lo lasciò andare con la promessa di un’inchiesta. L’aveva ucciso quella stessa notte.
« Poi dovemmo pensare alla ragazza e a suo fratello ».
Spert aveva immediatamente avvisato il sindaco. Non c’era altra via che uccidere anche loro due, inscenando un omicidio che invitasse a pensare a un folle. La colpa doveva ricadere sul fratello. La guardia cantonale avrebbe confermato la dinamica dei fatti. Ciascuno doveva fare la sua parte.
« Fu allora che ebbi l’incidente col maiale », disse la voce.
(26a puntata. continua)
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