Cultura e Spettacoli
Sabato 05 Settembre 2009
Edda e il partigiano
Un amore inconfessabile
Confinata a Lipari, nel '45, la figlia del dice si innamorò di un comunista. Marcello Sorgi ha riportato alla luce questa vicenda sconosciuta: "Lui l'aiutò ad uscire dalla depressione e le restituì la sua femminilità"
È un amore inedito quello raccontato in "Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del duce", l’ultimo libro di Marcello Sorgi, giornalista italiano ex direttore de "La Stampa" e del Tg1, che narra una storia rimasta per sessant’anni confinata nell’isola di Lipari. E che vede come protagonista la stravagante figlia di Mussolini. Edda Ciano, la figlia del duce, il padre amato e odiato per non aver impedito la condanna a morte del marito, Galeazzo Ciano - fucilato a Verona nel 1944 - è una donna irrequieta, indipendente, spregiudicata. La sua vita, che inizialmente sembra sfidare implacabilmente le regole del tempo, con il tramonto del fascismo, subisce un terribile cambiamento e la figlia di Mussolini finisce al confino sull’isola di Lipari in uno stato di grande solitudine e depressione. È in queste circostanze che avviene l’incontro con Leonida Bongiorno, capo del Pci locale, e da questo momento nasce una travolgente storia d’amore che non conosce appartenenze politiche, narrata nell’accattivante libro di Marcello Sorgi che venerdì scorso ha presentato il volume a Como.
Marcello Sorgi, qual è la trama della storia narrata nel suo libro, con protagonista Edda Ciano?
È un capitolo inedito e per molti versi sorprendente della vita già molto avventurosa di Edda Ciano, la figlia del duce: narra la storia di un amore vissuto da lei mentre era al confino a Lipari, un sentimento incredibile perché Edda si innamora di un comunista del tempo, un partigiano, che ha fatto la guerra di Liberazione in Francia e che aveva un documento falso durante la Resistenza.
In quali circostanze avviene l'incontro tra i due?
Edda Ciano conosce Leonida a Lipari, appena arrivata, dove inizialmente vive in condizioni fisiche pietose: pesa quarantadue chili, non mangia, beve solo alcolici e a chi la incontra dà la sensazione di una donna che vuole lasciarsi morire. È separata dai suoi figli che sono rimasti in Svizzera, non ha più rapporti con la sua famiglia e nessuno la aiuta, ad eccezione appunto di Leonida Bongiorno, questo comunista che lei conoscerà meglio mentre sta guidando una manifestazione di donne affamate.
Come nasce il sentimento di amore tra i due e che cosa, a suo avviso, lo fa scaturire?
Dapprima Leonida sarà semplicemente un amico che gli offre una casa e la spinge ad uscire da questo stato di depressione. Poi, poco a poco, la riporterà a riscoprire il piacere della vita indigena del tempo, a magiare, ad andare al mare, a fare i fanghi nella vicina isola di Vulcano. Il regalo più grande che le fa Leonida è quello di restituirle la sua femminilità, cioè di portarla a credere nella sua bellezza, e forse è proprio questo che la fa innamorare.
Quali interessi comuni hanno legato due personaggi apparentemente così diversi?
È una storia molto intellettuale: Leonida Bongiorno è fissato con l’"Odissea", ne recita i versi in latino e lei risponde con versi di Byron. Parlano anche di politica: lei ha una disillusione assoluta sulle possibilità che la politica possa cambiare il mondo, lui invece è un tipico comunista dell’epoca e crede nella rivoluzione.
La storia di amore tra Edda e Leonida è destinata a durare nel tempo o ha termine con la fine del confino?
Quando, dopo dieci mesi, Edda deve lasciare Lipari perché il confino finisce la storia continua: una volta lontani i due si accorgono di essere molto innamorati e di soffrire per questa distanza. Edda e Leonida non riusciranno a risolvere il problema centrale di questa unione: lei non può andare a vivere a Lipari e lui non vuole lasciare la sua isola dove ha i suoi interessi, i suoi impegni politici e le sue attività. Gran parte di questa storia narra lo strazio della separazione, che si rivela lenta e difficile, e a un certo punto Edda capirà che Leonida preferisce trovare una fidanzata sull’isola, che poi lui troverà e sarà fonte di grandissima gelosia. I dettagli di questa storia sono aneddoti veramente impensabili, perché Edda in tutte le sue autobiografie si descrive come una donna cinica, disillusa, senza nessuna passione per gli amori, che aveva avuto molti amanti senza riuscire tuttavia ad appassionarsi a nessuno. Invece incredibilmente per questo suo fidanzato che lei ama chiamare scherzosamente «mio caro e unico comunista» nutre una passione fortissima, descritta con dettagli imbarazzanti nelle lettere e nei telegrammi che Leonida le manda. L’epilogo della storia sarà molti anni dopo quando, ormai anziani, lei continua ad andare da Leonida a Lipari e lui come testimonianza del suo amore fa costruire un enorme muro nella piazza principale dell’isola dove fa incidere i versi del dodicesimo canto dell’"Odissea", quando Ulisse si rivolge a Circe per decidere la rotta per tornare a casa e Circe risponde che può anche dargli la rotta, ma sono rotte pericolose dove prima di lui molti marinai esperti sono naufragati e lui decide di partire lo stesso: nella scelta di questo brano c’è forse un’ammissione del proprio rimpianto.
Marcello Sorgi, «Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del duce», Rizzoli, 154 pagine, 18 euro.
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