Cultura e Spettacoli
Venerdì 11 Settembre 2009
L'Autunno musicale
emigra dopo 42 anni
Dopo l'allarme denunciato da "La Provincia" il 9 settembre, il presidente Italo Gomez scrive ai giornali e conferma la crisi economica della rassegna. "Non abbiamo ricevuto i fondi promessi da Comune e Provincia", lamenta il fondatore
Con una lettera alla stampa Italo Gómez, direttore artistico e, assieme a Gisella Belgeri, anima del festival «Autunno musicale», annuncia che la manifestazione abbandonerà Como. Le motivazioni verranno chiarite in una serie di incontri. «Riteniamo doveroso per i collaboratori e per i numerosi amici del Festival Autunno Musicale, convocare una tavola rotonda nei giorni tra il 21 e il 25 settembre per chiarire il motivo per il quale il Festival proseguirà le proprie attività culturali in altre sedi della Regione Lombardia - scrive il maestro - Sedi che rientrano nell’ambito di importanti progetti nazionali quali, per esempio, la celebrazione del IX centenario della morte di Sant’Alselmo. Programma che, peraltro, annovera tra i suoi aderenti la Fondazione Cariplo». Cosa è successo? Perché non si sapeva più nulla della manifestazione? «Questa mancanza d’informazione inerente le attività del Festival 2009, è dovuta al fatto che l’amministrazione comunale e provinciale non hanno più ritenuto di partecipare alle attività del Festival». Si tratta, quindi, di una questione squisitamente economica: «Sono venuti completamente a mancare i contributi degli enti locali comaschi, mentre la legislazione attuale, sia a livello nazionale che regionale, impone che, oltre ai contributi nazionali questa partecipazione sia obbligatoria». Poi Gómez racconta delle assicurazioni ricevute: «Nel consiglio, che aveva chiuso le attività in pareggio al 31 dicembre 2007, il sindaco Bruni si era espresso assicurando il mantenimento del consolidato contributo ordinario al Festival. Identica assicurazione era stata espressa dal presidente della Provincia. Sulla base di queste assicurazioni è stata, quindi, pianificata e realizzata l’edizione 2008 (...). Poi, senza alcun segnale o avvertimento, tale voce è stata soppressa (...) nonostante le numerose assicurazioni». Da qui la decisione drastica. Amarezza nel mondo culturale comasco. «Per la mia generazione era un evento irrinunciabile - commenta il regista Mario Bianchi - ci andavamo tutte le sere. Parlo di un periodo d’oro a cavallo tra i Sessanta e i Settanta in cui sono nati i principali festival italiani. Altrove, penso a città come Pesaro, venne riconosciuto il valore di quel patrimonio, sostenendolo e trasformandolo in una risorsa. Qui non è avvenuto». «Sarebbe un vero peccato se Como perdesse questa manifestazione - commenta Barbara Minghetti, presidente del Teatro Sociale Aslico - È una manifestazione che in passato ha dato veramente tanto a Como».
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