Cultura e Spettacoli
Lunedì 06 Aprile 2009
A Como la storia di Riva,
l'italiano giustiziato da Mao
Barbara Alighiero, sinologa, autrice del libro "L'uomo che doveva uccidere Mao" apre il 7 aprile, a Como, il ciclo di incontri "Cassetti cinesi. Istantanee dal Paese che corre", promosso da Caracol e dalla Fondazione Ratti
Ospite internazionale di grande prestigio - il 7 aprile - in apertura della rassegna «Cassetti cinesi. Istantanee dal Paese che corre», alle 21 a Como, alla Fondazione Antonio Ratti, in lungo Lario Trento, 9. A parlare con Alessandra Lavagnino sarà Barbara Alighiero, sinologa, direttore dell’Istituto italiano di cultura a Pechino ma anche giornalista e corrispondente Ansa per molti anni. Alighiero presenta il suo nuovo libro «L’uomo che doveva uccidere Mao. E altri racconti di Cina vissuta». Si narra, con i toni di una spy story, la vicenda vera di un aviatore italiano, Antonio Riva, nato a Pechino da famiglia originaria di Gorgonzola (Mi), ingiustamente accusato di un complotto contro Mao Zedong e per questo giustiziato il 17 agosto 1951. «Ho voluto raccontare questa vicenda – spiega l’autrice – per fare chiarezza su una vicenda occultata. Ho intervistato la famiglia di Riva che aveva taciuto per quarant’anni. In più ho lavorato alla ricerca d’archivio per ricostruire gli scenari dei fatti». Il libro offre anche molti spunti per capire l’oggi. «Può farci comprendere molto anche la Cina di oggi - afferma Alighiero - Una Cina che attraversa profonde trasformazioni». E in merito a questa evoluzione rapidissima, quali sono le aspettative? «Io spero che, dopo il G 20 appena chiuso, la Cina possa guardare al mondo in modo nuovo, giocando fino in fondo il proprio ruolo. Nella politica interna, spero inoltre che il governo, anche a fronte della crisi economica, si dedichi a risolvere le sperequazioni sociali e a creare un mercato interno». Per finire, quale idea hanno i Cinesi dell’Italia? «L’Italia è tra i pochi paesi del mondo conosciuti ovunque. Qui, in Cina, la nostra cultura, la nostra arte, la moda, sono amatissime e sognate». E dal punto di vista politico? «In questo caso, la situazione è diversa perché la Cina ha sempre guardato, nelle relazioni internazionali, a Stati Uniti e Russia, pur non amandole. È questione di "taglia"». Ingresso libero.
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