«A Ferragosto vi porto
nel mondo di Clara Schumann»

Noemí Teruel Serrano, anticipa i contenuti del suo recital dedicato a Clara Schumann, al marito Robert e a Brahms: con la Società dei Palchettisti il 15 agosto nella Sala Bianca del Teatro Sociale

È in arrivo un Ferragosto di musica diverso, a Como. La Società dei Palchettisti del Teatro Sociale ha in serbo un “Tema di Clara” da regalare alla cittadinanza, il mattino del prossimo 15 agosto.

Un concerto in Sala Bianca – quel Ridotto del teatro che i Palchettisti hanno in animo, con il proprio attuale presidente Claudio Bocchietti, di far tornare sempre più la storica grande sala da concerti che è stata per decenni – affidato alla pianista Noemí Teruel Serrano, che anticipa i contenuti del suo recital dedicato a Clara Schumann, al marito Robert e a Brahms.

Noemi, perché la figura di Clara la attira e quanto si identifica in lei?

Mi sento molto vicina a Clara Wieck Schumann, come artista e come pianista. Clara è stata innanzitutto una donna veramente molto appassionata: è stata la prima vera pianista concertista donna, nel senso moderno del termine, una donna modernissima, per i suoi tempi. Studiandola nei particolari, dalle lettere e dai diari, mi sono sempre più identificata in lei.

L’occasione di celebrarla in occasione del bicentenario dalla sua nascita è stato qualcosa di naturale, con un programma dedicato a lei fatto di richiami.

Clara Schumann fu, oltre che concertista, anche compositrice. C’è qualcosa che la rende particolare stilisticamente?

Clara è sicuramente molto interessante nella scrittura, che si identifica con il suo pianismo, con l’essere concertista. A risaltare è l’aspetto virtuosistico: non è un caso se, nei programmi di concerto celebrativi di questi mesi, si trova molto il repertorio cameristico e meno quello per pianoforte solo.

La scrittura di Clara è difficile, esecutivamente e interpretativamente.

Come si pone Clara come autrice, rispetto a Schumann o Brahms con i quali vive intensamente?

La personalità musicale di Clara si identifica con il suo essere concertista. La sua musica è stata la foto di se stessa: se Robert o Johannes furono maestri sommi nello sviluppo profondo dell’elaborazione tematica e strutturale, Clara mette nella sua musica le proprie incredibili doti, con posizioni alla tastiera “scomode”, passaggi di grande difficoltà.

Il programma del concerto in Sala Bianca è una sintesi del confronto fra Clara, Robert Schumann e Johannes Brahms attraverso il “Tema di Clara”. Cosa significa?

La bellezza di questo programma è proprio il confronto tra loro racchiusi in un unico punto di partenza musicale, appunto il “Tema di Clara”. Si possono vedere le differenze dei tre con lei punto di partenza: dopo la Romanza variata di Clara quattordicenne su un basso di Robert e gli Improvvisi dell’op. 5 di Robert ventitreenne, 10 variazioni sul tema melodico della Romanza di Clara, arriverò all’op. 9 di Brahms, serie di Variazioni da Schumann che, in realtà, ha il Tema di Clara dentro di sé. Ringrazio di cuore i Palchettisti e il loro presidente per offrimi l’opportunità di donare a Como queste pagine di musica toccanti.

Clara e Brahms amarono il Lago di Como e lo visitarono più volte. Si parla molto del loro rapporto…

Clara sopravvisse quarant’anni a Robert, con una vita artistica di sacrifici e di memoria immutata. Con Johannes ci fu solo rispetto, ammirazione e ispirazione reciproca.

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